Imprecisa e mentalmente debole. Il 4-1 rifilato dalla Sampdoria  una squadra che prima di questa partita aveva raccolto solo 2 punti in 4 giornate è il fotogramma di una serata imbarazzante, in cui ogni reparto ha toccato il fondo.

IL MATCH: UN PESCARA CHE REGALA FIDUCIA A CHI NON NE AVEVA
C'è un dato che rende questa sconfitta ancora più amara: la Sampdoria arrivava a questo appuntamento in piena crisi, e il Pescara le ha regalato la prima vittoria stagionale. Ancora una volta, un centravanti di categoria ha dimostrato tutta la differenza: Coda, a lungo quest'estate cercato nella sezione di mercato,   ha messo a segno un goal e un assist,  che spiega da solo il divario tra una squadra che ha un terminale di peso e una che, invece, brancola nel buio sotto rete.

LA DIFESA: UN'INCERTEZZA SENZA FINE
Il primo dato, il più allarmante, è la mancanza di attenzione in fase difensiva. Su tutti e quattro i gol subiti, i biancazzurri hanno mostrato allineamento ballerino, marcature lente e una preoccupante incapacità di leggere le intenzioni degli avversari. Un faro nel caos? Non c’è stato.

IL CENTROCAMPO: CONTRASTI LEGGERI E REGALI ASSURDI
A centrocampo, il Pescara è stato un colabrodo. Contrasti leggeri, poche idee e troppi errori banali. L’azione del secondo gol della Sampdoria è stata esemplare: si perde una palla a centrocampo in modo assurdo, un regalo che i blucerchiati hanno trasformato in rete senza quasi incontrare resistenza. Un episodio che da solo racconta la poca personalità e concentrazione della squadra.

L’ATTACCO: POCHI SPRAZZI, NESSUN VERDETTO
Con l’uscita per infortunio di Olzer dopo soli 6 minuti, il reparto offensivo è scomparso. Né Di Nardo né Merola  entrato al suo posto  sono riusciti a dare punti di riferimento, a dettare profondità, a creare quel minimo di gioco necessario per impensierire una difesa non certo impenetrabile. Un vuoto che ha reso ancora più evidente l’assenza di un’alternativa di peso in attacco.

IL TUTTO È PEGGIO DELLA SOMMA DELLE PARTI
A rendere la serata ancora più grottesca, poi, ci ha pensato il finale di gara: al 92', l’espulsione di Brosco, la ciliegina sulla torta di una notte in cui nulla è andato per il verso giusto. Un gesto di nervosismo che la dice lunga sulla frustrazione accumulata in 92 minuti di inefficacia e confusione.

VIVARINI: REAZIONE O RISCHIA DI PERDERE LA SQUADRA
Anche il Mister, in questa occasione, non è esente da responsabilità. La squadra è apparsa impreparata tatticamente, i giocatori senza identità, i cambi inefficaci. Ora tocca a lui trovare le risposte, perché una prestazione del genere non può ripetersi.

La stagione è ancora lunga, ma il Pescara deve trovare un’anima, e in fretta. Perché di solo cuore, in Serie B, non si campa. E i campanelli d’allarme, dopo una notte così, suonano già fortissimi.

Forza Pescara, ma serve una sterzata. Subito.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 05 ottobre 2025 alle 19:43
Autore: Antonio Iannucci
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