Pescara, la salvezza sarà una battaglia: servono rinforzi e continuità per restare in corsa

Non ci sono più alibi: il Pescara dovrà soffrire fino all’ultima giornata per provare a mantenere la categoria.
L’organico costruito in estate, al netto degli sforzi della società, sembra poter ambire solo alla salvezza, obiettivo che si prospetta tutt’altro che semplice in una Serie B sempre più competitiva e imprevedibile.

Le prime giornate hanno mostrato una squadra generosa ma fragile, con una rosa che difetta di esperienza e qualità in alcuni reparti chiave. Per questo motivo, il cammino verso la permanenza si annuncia lungo, tortuoso e pieno di ostacoli.

Il periodo da qui a Natale sarà decisivo

Il calendario da ottobre a dicembre sarà cruciale per capire le reali possibilità del Delfino.
In questi mesi, la squadra dovrà restare agganciata al gruppo di coda, cercando di evitare il distacco dalle dirette concorrenti per la salvezza.

Il vero banco di prova sarà il periodo natalizio: mantenere equilibrio e concentrazione consentirebbe a Vivarini di arrivare al mercato di gennaio ancora in corsa e con la possibilità di intervenire miratamente per colmare le lacune più evidenti.

Il mercato di gennaio come ultima occasione

La società è consapevole che, per centrare l’obiettivo, serviranno innesti di spessore.
L’idea è quella di rinforzare il centrocampo e l’attacco, due reparti che finora hanno evidenziato limiti sia in termini di qualità che di continuità.

Un paio di giocatori esperti, abituati alle pressioni della Serie B, potrebbero cambiare il volto della squadra, dando solidità e maggiore incisività negli ultimi metri.

Una matricola che paga l’inesperienza

Va ricordato che questo Pescara è una neopromossa, tornata in Serie B dopo quattro anni di assenza, con una squadra costruita inizialmente non per vincere ma per crescere.
In tal senso, il rendimento altalenante non sorprende. Tuttavia, dopo i progressi mostrati tra il secondo tempo di Mantova e il primo di Modena, ci si aspettava una continuità di prestazioni che invece non è arrivata.

Le basi per un progetto tecnico solido ci sono, ma serve maturità e costanza per trasformare le buone intenzioni in punti concreti.