"E' un orgoglio poter allenare qui, dove sono cresciuto come giocatore e tecnico. Sono abruzzese e il Pescara è l'orgoglio di questa regione, darò il massimo per regalare soddisfazioni ai tifosi. Abbiamo un'eredità importante da tutelare ed una dote costruita grazie allo splendido lavoro di Baldini. Un patrimonio che va tutelato, ma ho fiducia". Sono improntate all'ottimismo, le prime parole del nuovo allenatore biancazzurro, finalmente sotto i riflettori dopo una estenuante attesa, tra buonuscita dal Frosinone, cavilli burocratici e problemi organizzativi. Dopo tante voci, supposizioni e rumors finalmente ha preso la parola ed ha delineato la traccia del suo credo: "sarà un 4-3-3, lo schema che prediligo, ma con alcune accortezze. Per questo ho chiesto alla società di rintracciare non nomi, ma giocatori funzionali e duttili, all'occorrenza. Spero di contribuire a consolidare questo spirito e questa unione che si è creata l'anno scorso, il feeling col pubblico sarà fondamentale, ho già sperimentato in passato quello che questa piazza può dare alla squadra". Glissa sulle domande di mercato e sui dettagli operativi, ma ribadisce di voler sfruttare l'inerzia dello scorso campionato. "Per questo vorrei che l'ossatura restasse, è importante che gran parte del gruppo si conosca già. Saremo aggressivi e propositivi, giocheremo in ampiezza cercando il possesso palla. Competeremo in un campionato difficile, probabilmente il più bello ed equilibrato in Italia, in cui ci sono società a capitale straniero che possono spendere molto. Ma avere tanti soldi non sempre è garanzia di successo, vedi Sampdoria e Palermo". Gli va dietro il presidente Daniele Sebastiani: "Per ora il mercato lo stanno facendo quelli che spendono senza problemi, ma prima o poi si dovranno fermare. Spero che Vivarini resti qui a lungo, era la nostra prima scelta da subito, dopo la rinuncia di Baldini. Manchiamo in B da quattro anni e vogliamo ovviamente che questa torni la nostra dimensione, abbiamo un pubblico che può essere anche il quindicesimo uomo in campo. Questa categoria è cambiata molto ultimamente, servirà un ambientamento, ma Vivarini è la persona giusta, lo ha già fatto a Catanzaro". Dopo Olzer, Milan e Balzano (solo omonimo dell'ex terzino che fece coppia con Brosco nell'era Zeman), arrivati da Brescia, Ravenna e Puteolana, servirà molto altro per corroborare questa fiducia e lo sa bene il ds Pasquale Foggia: "sento una grande responsabilità ed ho stimoli enormi. Voglio lasciare la mia impronta ed aiutare questa società a tornare ai livelli che merita". Il tempo delle parole e dei proclami, abbastanza standard in queste occasioni è però agli sgoccioli. Ora occorrerà realmente rimboccarsi le maniche per dare un seguito al miracolo del 7 giugno scorso, per dimostrare che il Pescara non è una meteora o solo il frutto di una combinazione astrale. In bocca al lupo, Vincenzo Vivarini!

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 12 luglio 2025 alle 19:29 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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