Terza stagione consecutiva fallimentare per il Pescara, ma quella appena conclusa è probabilmente quella che fa più male di tutte. Il Delfino aveva in precedenza perso la Serie B ma in molti, ad inizio stagione, erano fiduciosi in merito all'immediata risalita in cadetteria. Così non è stato e i primi allarmismi li abbiamo avuti nel momento della costruzione della squadra, a cominciare dalla scelta del direttore sportivo. La squadra è stata sempre spacciata come la corazzata non solo del girone B ma di tutta la C. Il campo però ha mostrato un Pescara senza capo nè coda, con un tecnico che non è riuscito mai a dare una propria impronta, non è mai riuscito ad entrare in empatia con i giocatori e lo si è visto attraverso i risultati più che deludenti.

L'esonero di Auteri è stato troppo tardivo. Zauri non ha la bacchetta magica anche se ha dato una scossa allo spogliatoio. I risultati sono arrivati in parte, ma il Pescara ha mostrato problemi strutturali soprattutto durante i playoff. Tre partite giocate senza mai vincerne una. Un risultato a dir poco imbarazzante per il quale non è da incolpare Zauri ma una squadra costruita male da una società che purtroppo era ancora scossa dalle annate precedenti e dalle tante voci relative alla possibile cessione del club.

La realtà dei fatti resta che il Pescara ha fallito ed è costretto ad un nuovo anno in serie C. La squadra è da rifondare, con più chiarezza a livello societario e magari ripartire da Zauri che, in poco tempo, è riuscito almeno a fare qualcosa di positivo, ma di certo anche la squadra è totalmente da ricostruire. Ci vorrà tempo, meglio agire subito per il bene del Pescara e di una città ormai in sofferenza da anni. 

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 14 maggio 2022 alle 10:41
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print