Il Pescara, per come è stato costruito, deve fare i conti con un dato evidente: a livello di fisicità e qualità individuale paga dazio rispetto a gran parte delle squadre cadette. Una lacuna che non si può ignorare e che spinge Vincenzo Vivarini a lavorare su soluzioni tattiche mirate per evitare di finire costantemente in difficoltà.

Le lacune strutturali da colmare

La rosa biancazzurra non abbonda di corpi fisici e di esperienza, soprattutto nei duelli in mezzo al campo. La difesa, inoltre, ha già mostrato di non essere impermeabile, subendo situazioni pericolose quando non adeguatamente protetta.

La soluzione: il centrocampo a tre

In questo momento non si può prescindere da una linea mediana con tre uomini. Una scelta che garantisce:

maggiore copertura centrale, evitando di essere in costante inferiorità numerica;

protezione extra per la retroguardia;

libertà a Olzer, che può così muoversi più vicino alla porta, esaltando il suo talento senza troppi compiti difensivi.

Olzer, il faro offensivo

Il fantasista biancazzurro diventa il terminale creativo imprescindibile. Posizionarlo più avanzato significa valorizzare il suo estro e la sua capacità di incidere negli ultimi metri, senza limitarlo con responsabilità di copertura che ne ridurrebbero l’efficacia.

La crescita degli ultimi arrivati

Un altro elemento fondamentale sarà l’inserimento graduale degli ultimi innesti, che dovranno migliorare la condizione fisica per portare il loro contributo. Solo con il tempo il Pescara potrà ridurre il gap con le rivali, trovando nell’organizzazione e nell’identità di gioco le armi decisive per raggiungere l’obiettivo salvezza.

Sezione: News / Data: Lun 15 settembre 2025 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print