Il Pescara esce dal pari contro il Venezia con la consapevolezza di aver mosso finalmente la classifica e di poter affrontare con maggiore serenità il percorso in Serie B. Le note positive non mancano, a partire dal mercato: con l’arrivo di Riccardo Capellini e il ritorno di Andreaw Gravillon, la retroguardia biancazzurra allunga le rotazioni e regala a Vincenzo Vivarini alternative importanti per il reparto arretrato.

Difesa rinforzata: più soluzioni per Vivarini

Il tecnico ora può scegliere tra più profili e adattare il pacchetto arretrato in base agli avversari. Gravillon porta fisicità ed esperienza internazionale, Capellini aggiunge solidità e duttilità. Una condizione che permette di lavorare con maggiore tranquillità rispetto alle prime giornate.

Il vero rebus: il centrocampo

Se dietro c’è abbondanza, in mezzo al campo la coperta resta corta. Gli interpreti sono pochi e, soprattutto, non tutti hanno caratteristiche adatte al calcio che vuole proporre Vivarini. Servirà tempo e lavoro per trovare la “quadra” giusta, con l’obiettivo di garantire equilibrio alla squadra ed evitare di esporre troppo la retroguardia.

Un attacco extralarge ma senza bomber

In avanti le soluzioni non mancano: l’organico è ampio, forse fin troppo, ma ciò che ancora manca è un vero finalizzatore d’area. L’assenza di un bomber di razza pesa nelle dinamiche offensive, costringendo il Delfino a trovare reti distribuite tra più giocatori. Una scelta che può funzionare, ma che rischia di penalizzare nei momenti in cui serve concretezza sotto porta.

Fiducia ritrovata grazie al primo punto

Il pareggio contro il Venezia, ottenuto in rimonta e con carattere, è una boccata d’ossigeno. Lavorare con un punto in classifica cambia prospettiva: il morale sale e anche le criticità sembrano più gestibili. Ora spetta a Vivarini trasformare i rinforzi difensivi e la profondità offensiva in certezze tattiche.

Sezione: News / Data: Lun 15 settembre 2025 alle 13:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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