Terminato positivamente il girone C di Lega Pro, con il terzo posto dietro a Crotone e Catanzaro e l’accesso diretto al primo turno dei playoff nazionali, il Pescara di Zeman è tra le favorite dei siti di scommesse stranieri per il ritorno in Serie B. In attesa della gara di andata, in programma giovedì 18 maggio, contro la Virtus Verona, ripercorriamo quella che, secondo tutti, è la migliore annata del Delfino Pescata, ovvero quella del 1987-88. 

Fondata nel 1936, la Società Sportiva Pescara è l’unica squadra abruzzese ad aver raggiunto la massima serie del campionato italiano e l’unica ad aver militato stabilmente in seconda divisione per decenni. Sono infatti 39 i campionati di Serie B e 7 quelli di Serie A nei quali viene registrata la partecipazione degli Adriatici. Di questi 7 in massima serie, ricordiamo con piacere il biennio 1987-89, le uniche due stagioni consecutive in A. 

L’86ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio ha inizio il 13 settembre del 1987. Il Pescara ha ottenuto il pass grazie al 1° posto ex aequo con il Pisa in Serie B, e si presenta per la terza volta nella sua storia al cospetto di squadre come Milan, Napoli, Roma, Sampdoria, Inter, Juventus, Torino, Fiorentina... 

In campo corrono campioni di assoluto valore, da Ruud Gullit a Diego Maradona, da Marco van Basten a Giuseppe Giannini passando per Alessandro Altobelli, Roberto Baggio, Careca, Bruno Conti e molti altri. Il Pescara si presenta con una rosa di tutto rispetto, ma che nulla ha a che vedere con le potenzialità delle avversarie.  

Dopo la cessione del centravanti Stefano Rebonato alla Fiorentina, assoluto protagonista della promozione in A e capocannoniere di Serie B con 21 gol realizzati tutti su azione, arriva Nicola Zanone per sostituirlo nel reparto d’attacco. Insieme a lui Blaž Slišković e il talentuoso ed esperto centrocampista brasiliano Leo Junior, preso dal Torino per sostituire Gigi De Rosa e riconosciuto da tutti come leader carismatico, tanto da ricevere dall’ex capitano Gian Piero Gasperini la fascia al braccio.  

In panchina Giovanni Galeone viene confermato dopo l’ottima prima stagione in B. La fiducia verso il tecnico napoletano verrà ripagata con prestazioni di alto livello e vittorie clamorose, come quella contro l’Inter di Giovanni Trapattoni per 2-0 a San Siro e quella contro la Juventus, sempre per 2-0, allo Stadio Adriatico. A fine campionato il piazzamento finale sarà 14° posto e permanenza in Serie A grazie alla riduzione del numero delle squadre che sarebbero retrocesse e alla penalizzazione dell’Empoli di 5 punti.  

Le 30 partite giocate portarono a 24 punti totali, come Pisa e Ascoli, grazie a 8 vittorie, 8 pareggi e 14 sconfitte; 27 gol fatti e 44 subìti. La peggior difesa del campionato, certo, ma un numero di realizzazioni niente male che permisero al bosniaco Blaž Slišković di realizzare 8 reti ed entrare nella top10 della classifica dei marcatori. 

Per il Pescara la salvezza e la conseguente permanenza in A furono un risultato storico. Nelle due precedenti occasioni, infatti, alla promozione seguì immediatamente una retrocessione. Quell’anno, invece, seguì un’altra stagione nella massima serie. Stagione che, purtroppo, si chiuse con il 16° posto a soli 2 punti dalla salvezza e il ritorno nella serie cadetta. Da quella volta ci furono altre tre promozioni in Serie A seguite, di nuovo, da altrettante retrocessioni in B. Il sogno della società e di tutti i tifosi biancazzurri è di vedere quanto prima i Delfini tornare ai massimi livelli. Iniziando, si spera, proprio da quest’anno con la promozione in Serie B. 

Sezione: Focus / Data: Gio 18 maggio 2023 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print