Pescara è in grande fermento. Si celebrano gli 80 anni di vita del club fondato nel 1936 e numerose sono le iniziative organizzate dalla società biancazzurra per celebrare questo traguardo, in un momento in cui i tifosi hanno ripreso ad assoporare il piacere della Serie A. Chi quel campionato lo ha disputato difendendo i colori della città d'annunziana è il brasiliano Leo Junior. Arrivato in riva all'Adriatico nel 1987, colse una storica salvezza raggiunta con ben 4 giornate d'anticipo, non riuscendo purtroppo a ripetere l'impresa l'anno successivo. Era il Pescara del grande Galeone e tra i vari Camplone, Bergodi, Pagano, Slišković e Gasperini c'era anche Leo Junior. Il brasiliano, mai dimenticato dai tifosi biancazzurri, nel primo anno collezionò 28 presente, mandando per ben 3 volte la palla in fondo alla rete.

Leovegildo Lins da Gama Júniorm, questo il nome completo dell'ex Flamengo e Torino, è in città per festeggiare il dolce anniversario. E' l'ospite d'onore lui, che alla soglia dei 66 anni non ancora ha perso il sorriso che lo contraddistingueva da calciatore. Subito i ricordi vanno al suo primo anno a Pescara: "Abbiamo battuto l'Inter a San Siro, ma soprattutto abbiamo conquistato la salvezza con quattro giornate d'anticipo. Risultati storici per questo club che non posso dimenticare. A Pescara ho trovato una realtà meravigliosa, io che arrivavo da Flamengo, club che in Brasile vanta 40 milioni di tifosi, e Torino".

Si narra che Gianpiero Gasperini, attuale tecnico del Genoa, durante il ritiro estivo gli avesse consegnato la fascia da capitano avendo riconosciuto in lui carisma e doti da leader. Anche il suo allenatore Giovanni Galeone, altra leggenda da queste parti, si rivolse a lui con dolci parole: "Mi portò a cena e mi disse - racconta il brasiliano - Leo, io non sono ancora molto esperto di Serie A, ho bisogno di una tua mano per guidare questo gruppo di ragazzi. Parole che mi caricarono di energia positiva e responsabilità".

Junior fu colpito dalla passione con cui i tifosi di una città, non certo tra le più popolose d'Italia e dal curriculum non da prima della classe, seguivano la squadra: "C'è un entusiasmo diverso da tutte le altre città. La gente vive il calcio nella maniera più giusta. Ho girato il mondo e posso dire che qui c'è un'aria particolare per un calciatore. Sono innamorato degli abruzzesi, della loro generosità e del loro affetto".

Non poteva ovviamente mancare un riferimento all'attualità, al Pescara di Oddo che è ritornato su ottimi livelli nonostante l'emergenza, e al capocannoniere del campionato che sta facendo parlare ed innamorare i dirigenti delle società dei massimi campionati europei. "Ho visto la gara contro lo Spezia, hanno interpretato benissimo una partita difficile tirando fuori la giusta grinta e vincendo in un campo ostico. Se continuano così possono fare grandi cose. Spero abbia la stessa nostra fortuna e di essere promosso. Lapadula? Ho giocato con tanti giocatori talentuosi, ma lui sicuramente ha le risorse per fare il salto di qualità. Contro lo Spezia ha vinto quasi da solo e il goal in rovesciata contro il Cesena non è un gesto tecnico che si vede su tutti campi. I club di Serie A dovrebbero tenere d'occhio le sue qualità".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 21 aprile 2016 alle 13:00 / Fonte: Il Messaggero
Autore: Marco Romano
vedi letture
Print