PESCARA CESENZA 1-3: COME VOLEVASI DIMOSTRARE. POCO DA SALVARE, ATTACCO FANTASMA

Desplanches: 6,5 primo tempo mostruoso, sui livelli del predecessore Plizzari contro la Ternana. Se il Pescara non prende subito un’imbarcata è solo merito suo, poi però praticamente chiude il sipario del match con un’uscita imbarazzante che regala il 3/1 a Bisoli. Può crescere ed essere determinante, ma ha ancora quei blackout che gli sono costati il posto a Palermo

Letizia: 5,5 rimesso nel suo ruolo naturale non incide come ci si aspetta, anzi è preso in velocità sulla fascia e fatica parecchio a contenere le incursioni di Frabotta e Ciervo. Poco lucido anche nei lanci.

Corbo: 4 non è per ora un difensore all’altezza di questi avversari. Non riesce quasi mai negli anticipi e balbetta quando c’è da liberare l’area

Brosco: 4 prima gara ufficiale da maggio e si vede. Lento, impacciato e spesso troppo tenero sulle palle alte. Non riesce a sopperire con la lunga esperienza nella categoria, né a trascinare i compagni

Oliveri 4,5: nel primo tempo salva un gol fatto e lotta come può, pur trovandosi spesso accerchiato. Crolla letteralmente nella ripresa dove commette anche la grave incertezza che riporta avanti il Cesena (42’st Berardi: sv probabilmente non avrà molte altre occasioni di farsi vedere quest’anno, ma merita lo spazio, cercando anche la porta)

Squizzato: 4 ritrova il campo da titolare, con caratteristiche diverse da quelle dello squalificato Dagasso e lo fa rimpiangere parecchio. Incerto, timido nei contrasti e preferisce passare la palla indietro piuttosto che rischiare.

Graziani: 3 impalpabile nel primo tempo, più o meno lo stesso nella ripresa tanto che (tardi) Vivarini capisce che non è ancora pronto per questi livelli. (14’st Meazzi: 6 se non altro almeno nel finale sgomita e prova ad alzare il baricentro, andando pure al tiro. Doveva entrare prima)

Merola: 5,5 voto di stima, oggi di palloni ne ha visti pochi e ha faticato a trovare la giusta posizione. Poteva chissà cambiare l’inerzia se ad inizio ripresa il suo tiro a giro fosse stato più preciso (13’st Kraja: 5,5 irrobustisce un centrocampo fin lì di burro, ma neanche lui riesce a lasciare il segno)

Di Nardo: 4 gettato subito nella mischia, gli arrivano pochi palloni utili che cerca di difendere col suo fisico. Sparisce letteralmente nella ripresa dove sui cross sembra un pulcino bagnato (30’st Tonin: 6 insegna al compagno cosa vuol dire fare la punta pur non avendo grande talento, con grinta e orgoglio)

Olzer: 6,5 una delle pochissime note incoraggianti della serata. Gol di prepotenza e orgoglio, con due avversari praticamente a rimorchio. Sfiora il bis sul gong e se non altro non è mai in soggezione, svariando e predicando nel vuoto.

Sgarbi: 4 non è certamente con queste prestazioni che può far sognare i tifosi, ma è altrettanto vero che non è una vera punta e non è da lui che il Pescara può aspettarsi il bomber in grado di sfruttare le prevedibilmente rare occasioni che gli consentiranno avversari di questo spessore (30’st Cangiano: 6 sarebbe servito come il pane per tamponare le falle sulle fasce, ma entra a gara già in archivio e riesce solo a lasciare qualche rimpianto con alcune pregevoli iniziative, recuperando seconde palle).

All. Vivarini: 4 sapeva di debuttare con una gara difficile e senza paracadute e prova a sorprende con uno schieramento aggressivo. Di Nardo e Sgarbi dall’inizio, rinunciando al lavoro sulle fasce di Cangiano si rivela invece una scelta infelice, perché nel primo tempo il Pescara è allo sbando e concede una marea di cross, oltre ad essere sovrastato a metà campo. Aveva chiesto ai suoi ragazzi più coraggio per arginare il gap tecnico coi romagnoli e, almeno in parte, è stato ripagato, però non si vede uno straccio di manovra e il pallino lo hanno quasi sempre gli ospiti. Non avendo la sfrontatezza di Baldini, bisogna che reclami urgentemente rinforzi veri perché mai come questa volta gli addetti ai lavori hanno un pronostico facile. Con la rosa attuale la salvezza è un miraggio e lui non sembra avere arti...magiche