Ci siamo. Dopo tante frustrazioni e una lunga attesa, la più lunga da mezzo secolo in qua, il Pescara è di nuovo in serie B. Il suo habitat naturale, come testimoniano i 40 campionati giocati in cadetteria, che ne fanno una delle dieci società più "affezionate". Non è stato un ritorno pronosticabile nè lineare, oramai è noto, ma anche per questo i tifosi sono in fibrillazione. Sold out la curva nord, tradizionale covo dello zoccolo duro, ma la prevendita prosegue spedita nonostante la limitazione imposta appena ieri per una crepa rinvenuta nelle travi sotto la tribuna, con spostamento anche degli addetti ai lavori in altri settori, si dovrebbero superare le 15000 presenze sugli spalti. Al di sotto dello scenario di meno di tre mesi fa nella finale playoff di C, ma comunque all'altezza di un ritorno tanto atteso ad un palcoscenico più congeniale alla piazza. A proposito di quella epica sfida, decisa ai rigori, oltre la grande soddisfazione per la promozione è restato però anche lo strascico delle squalifiche dei titolari Dagasso (che ha prolungato il suo contratto di 3 anni) e Valzania. La sfida di domani col più attrezzato Cesena, che i playoff l'anno scorso li ha disputati per andare in A, si presenta quindi oltremodo delicata. C'è curiosità, entusiasmo, ma anche più di un timore che la nuova squadra costruita senza grandi nomi fatichi a reggere l'urto. In conferenza stampa lo ha lasciato trasparire lo stesso mister Vivarini, al di là delle solite dichiarazioni retoriche di queste occasioni. Tanto miele, ma anche la consapevolezza che c'è stato poco tempo per inserire i nuovi arrivi e che ci sia altro lavoro da fare per irrobustire una rosa troppo tenera ed inesperta. "Foggia e Sebastiani sanno cosa mi serve ancora", ha dichiarato in chiusura, sottintendendo chiaramente che si aspetta qualcosa di importante. Lo sarebbe stato indubbiamente Martella, ma tutto è stato vanificato dalla...gaffe di Sebastiani con la Ternana, cui ha osato chiedere pure di partecipare all'ingaggio nonostante le note difficoltà economiche degli umbri. Per ora quindi il tecnico teramano farà di necessità virtù e, stanti le assenze forzate di cui sopra, dovrà far esordire subito l'ex atalantino Andrea Olivieri, che ha appena un paio di allenamenti nelle gambe coi nuovi compagni. Vivarini però lo conosce bene perchè lo ha già avuto alle dipendenze nella positiva esperienza a Catanzaro, per cui c'è da immaginare che l'intesa tattica sarà accelerata. Torna un pò al buio in difesa anche capitan Brosco, assente da mesi per infortunio e quindi un punto interrogativo quanto a tenuta fisica. Però l'incerta prova di Giannini, il ritardato recupero di Pellacani e la poca dimestichezza di Letizia nel ruolo di centrale impongono anche questa forzatura. A centrocampo ritrova il posto da titolare Squizzato, che dovrà fare da chioccia a Graziani. Davanti Merola sarà probabilmente affiancato da Di Nardo, ma non è da escludere che Vivarini possa preferire la fisicità di Sgarbi. Partirà dalla panchina l'altro fresco arrivo Julian Bandes che dovrà superare anche ovvie difficoltà linguistiche, come ha sottolineato l'allenatore biancazzurro. Potrebbe essere l'ultima apparizione per Tonin, Tunjov, Milan e Ferraris, che hanno richieste altrove e che la società vorrebbe liberare per fare posto, si spera, ad acquisti last minute di spessore. Ma ci si penserà dopo l'esordio col Cesena, che poi è anche l'opening day della B. Sarebbe un peccato fare una brutta figura davanti a tanti riflettori, dove non arriverà la tecnica proveranno a metterci il loro calore i quindicimila dell'Adriatico.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 21 agosto 2025 alle 20:05 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
vedi letture
Print