Se si giocasse sempre lontano dall'Adriatico, questo Pescara sarebbe già in serie B da un pezzo. Quattordici successi, di cui 10 nella regular season ed un en plein nei playoff che finora non si era mai verificato non solo in serie C. Insomma la versione da viaggio raccoglie bottini importanti, mentre paradossalmente il Pescara va spesso in affanno in casa. In campionato 9 successi, spesso rimediati in zona Cesarini, ma anche 4 ko (perfino col derelitto Legnago Salus). Nella post season solo contro la Pianese e la Vis Pesaro ha convinto, mentre col Catania e, in parte, col Cerignola ha messo a rischio la dote accumulata fuori casa. Come si spiega e cosa vuol dire questa dicotomia? Si spiega con le caratteristiche di questa squadra, con un attacco non certo prestante e prolifico per natura, che fa fatica quando si deve fare le partite e costruire gioco, mentre in trasferta gli uomini di Baldini sono spesso molto bravi ad infilarsi negli spazi, a ripartire ed a sfruttare eventuali amnesie di chi ha il possesso palla. Aggiungiamoci un pò di buona sorte che non guasta, ci vuole anche quella e non bisogna vergognarsene, che in certi episodi ha portato le gare verso la parte loro. E' successo finora in tutte le uscite dei playoff: a Catania il gol qualificazione è arrivato su una distrazione finale degli etnei, la Vis Pesaro ha fallito il 3-0 per poi crollare nella ripresa, idem il Cerignola che sullo 0-0 aveva avuto perfino un rigore a favore. A Terni l'episodio chiave è stata (dopo il gol incredibilmente cestinato da Ferrante, più colpevole lui dei meriti del solito Plizzari) la sciocca entrata killer di Vallocchia dopo appena dieci minuti. La Ternana stava organizzando l'assalto, come col Vicenza, invece da lì, perdendo tra l'altro un uomo chiave, ha preferito evitare guai peggiori e coprirsi, per stessa ammissione di mister Liverani. Ne è venuta fuori una gara bruttina, col Pescara che si è adeguato ed ha badato a non scoprirsi ai contropiedi, per poi trovare un gol fortunoso quanto importante, da capitalizzare al ritorno all'Adriatico. Proprio però il diverso comportamento ed atteggiamento dei biancoazzurri in casa non deve far cullare sugli allori: non si sono mai dimostrati capaci di gestire le gare, commettendo spesso errori da over confidence o leggerezze legate al fatto che molti giocatori non hanno grande esperienza. Perfino contro la Pianese, all'esordio nei playoff, dopo una partenza sprint, nella ripresa la squadra ha mollato e per poco non rimetteva in carreggiata i già rassegnati ospiti. Silvio Baldini lo ripete spesso, al ritorno il Pescara dovrà fare finta di dover recuperare e non difendere il risultato, ma finora i brividi non sono mai mancati. Per questo la serie B non è stata affatto già decisa al Liberati ed occorrerà il Pescara con l'abito migliore per fronteggiare la prevedibile foga e voglia di rivincita della Ternana, più dotata tecnicamente. Ci sono però degli elementi che infondono fiducia ai tifosi biancoazzurri, che saranno tantissimi sabato prossimo, con quota 20mila oramai alla portata. Il Pescara perde Merola e Squizzato (squalificati) però recupera in difesa un elemento essenziale come Pellacani. Vero è che Letizia finora ha fatto benissimo come centrale, ma così avrà più libertà anche di impostare e di sfruttare la sua grande esperienza. Inoltre in attacco c'è un ritrovato Tonin che è bravissimo se lanciato in contropiede, nel caso si dovesse lasciare il pallino agli ospiti e poi anche Arena è tornato disponibile. Conforta la grande tenuta atletica del gruppo, che non sembra affatto accusare la stanchezza di una lunga stagione, ci sarà la cornice di pubblico straordinaria a trascinare verso il sogno promozione ed è un aspetto che influirà senz'altro e poi, poi c'è lo stellone che finora ha sempre accompagnato le profezie di mister Baldini. Lui quel sogno lo aveva già visto in anteprima e sapeva che qualche spavento era da mettere in conto.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 03 giugno 2025 alle 09:06 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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