Comunque finirà, questa sarà la finale più vista della storia dei playoff di serie C. Il blasone delle due protagoniste, Ternana e Pescara hanno alle spalle ben 68 campionati di B e 9 di serie A e il seguito delle rispettive tifoserie ha creato un interesse superiore agli ultimi atti precedenti, dove pure sono state impegnate Padova, Palermo, Bari e Vicenza. In tv è stata allargata la possibilità di vedere la doppia sfida in tutto il mondo, grazie a Rai Italia e poi c’è stato il pienone di pubblico sugli spalti. Al Liberati quasi 11000 spettatori (750 pescaresi), all’Adriatico sabato saranno addirittura oltre 20000. Poi sicuramente verrà allestito un maxischermo nella centralissima Piazza Salotto a Pescara, che può ospitare fino a diecimila persone, come in passato per la promozione in A nel 2016 o per i concerti della Notte dei Serpenti a luglio. Numeri non certo da terza serie e che certificano quanto sia sentita questa opportunità di riportare le due città a palcoscenici più adeguati. Per la Ternana sarebbe un ritorno immediato, dopo la dolorosa retrocessione dello scorso anno ai playout col Bari (ko casalingo), mentre il Pescara attende dopo ben 4 anni di purgatorio dove, comunque, ha sempre partecipato ai playoff. Mai come questa volta, però, i biancazzurri si sono costruiti una credibilità ed una dote che sta facendo sognare i suoi tifosi. A questo proposito sui social chi è sempre stato presente polemizza con le modalità scelte per l’acquisto dei biglietti di sabato, già praticamente esauriti, perché appunto non è stata data una prelazione ad abbonati e aficionados. “Ci saranno tanti occasionali, che non hanno seguito la squadra quando era in difficoltà o nelle partite non di cartello”, è la sintesi dello sfogo dei 4-5000 spettatori che costituiscono lo zoccolo duro e che in parte saranno esclusi dalla possibilità di assistere al retour match all’Adriatico. Capiamo, ma c’è da dire che questo accade puntualmente ed ovunque, quando le partite diventano un happening e comunque a Pescara non sono nuovi a pienoni del genere. L’altra polemica, sempre social, vive sulle punzecchiature tra tifoserie: l’arbitraggio dell’andata è stato ovviamente stigmatizzato o addirittura ritenuto decisivo dagli umbri, che lamentano ad esempio il diverso metro utilizzato per Vallocchia e Squizzato, ma anche la mancata concessione di un rigore, mentre dall’altra parte si rimarca la possibile validità del 2-0 annullato a Cangiano ed il mancato ricorso al Var dell’arbitro. Ci sta anche questo e siamo certi che, proprio perché disputata davanti a tanti occhi attenti, non c’è nessun complotto alle spalle per favorire l’una o l’altra società. Il verdetto lo darà il campo e la capacità dei giocatori di fare fronte a stanchezza, tensione e aspettative. Si vocifera che anche la perdente potrà sperare in caso di allargamento della B a 22 squadre, visto lo spinoso caso della penalizzazione del Brescia, ma secondo noi si tratta di una opportunità concretamente impossibile. Meglio puntare tutto sulla roulette di sabato prossimo e siamo certi che sarà un grande spettacolo.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 04 giugno 2025 alle 17:36 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
vedi letture
Print