Daniele Sebastiani lo ha definito un mercato fermo, in realtà da lunedì partirà un vorticoso intreccio di trattative per puntellare le squadre in difficoltà. Ovviamente la faranno da padrone le società con maggiori possibilità, dalla A in giù, per reperire gli elementi in grado di colmare le lacune confermate dai primi impegni ufficiali, ma dovranno attivarsi a ruota anche le altre, pronte ad approfittare di esuberi e giocatori scontenti. Il Pescara, al di là del piccolo aiuto da parte di Marco Verratti, è una di queste ultime e sicuramente non potrà metter sul piatto offerte irrinunciabili. Ma se realmente il ds Foggia ha saputo nel frattempo tessere qualche tela non vediamo perchè non debba portare a qualche risultato. Anche perchè lo ha ribadito lo stesso mister Vivarini: così la rosa non è competitiva e si rischia di soccombere spesso in un torneo che concede molti meno margini di errore, rispetto allo scorso anno. La punta, una vera e di razza abituata a timbrare spesso, serve come il pane da due anni, ma stavolta non ci si potrà proprio accontentare di operazioni di facciata come quella che portò Alberti lo scorso gennaio. Quell'innesto servì solo a riempire una casella e fu completamente inutile, una vera presa in giro per i tifosi. Fortunatamente Silvio Baldini seppe sopperire con soluzioni diverse, ma ripetiamo era la serie C. Va irrobustita pure la difesa, troppo tenera ed inesperta, con due centrali bravi ma fragili fisicamente come Brosco e Pellacani e un solo terzino di fascia. Ma il mortificante ko interno col Cesena ha scoperchiato il velo pure sul modesto filtro a centrocampo e la scarsa propensione a costruire dei vari Squizzato, Graziani e Oliveri. Troppo pericoloso schierarlo a tre, va rintracciato un elemento esperto ed affidabile. Da tempo i fari sono puntati su Martella, Verre e Lapadula: operazioni di ritorno come spesso si è visto a Pescara, non sempre anzi quasi mai con buoni risultati. La sostanza è che servono elementi pronti ed integri e, mentre sul primo nulla quaestio, c'è da chiedersi se ha senso investire tanto sul centrocampista del Palermo e sulla punta dello Spezia, fuori rosa anche per l'età. I tifosi biancazzurri non dimenticano di certo che, assieme a Torreira e Caprari (in foto) furono protagonisti di una straordinaria cavalcata verso la serie A, con Oddo in panchina...ma era 10 anni fa. In ogni caso, se saranno ritenuti affidabili, sicuramente possono far fare un salto di qualità a questa squadra finora troppo acerba. Basta scommesse o operazioni di ripiego: il rischio è troppo grande e Vivarini, dopo aver dovuto sostenere un raduno con cantiere aperto, non ha più tempo per rodaggi o avviamenti. Il mercato chiuderà dopo il delicato match di Mantova, sabato prossimo, poi ci sarà una provvidenziale sosta per gli impegni della nazionale, che permetterà di migliorare l'intesa del gruppo. A patto, appunto, di avere giocatori pronti ed integri, non da recuperare fisicamente (vedi Alberti) o senza preparazione precedente (Kraja). A proposito di nazionali, ci sarà da fare una riflessione anche su una alternativa in porta a Desplanches, non perchè non sia all'altezza ma perchè è titolare della Under 21 e potrebbe saltare qualche gara. Il Palermo lo ha prestato perchè giochi e così sarà, nonostante le pericolose carenze sulle uscite, ma Saio vuole giocare altrove e comunque non offre sufficienti garanzie. Insomma, il lavoro da fare da domani in poi è parecchio e il ds Foggia dovrà stare al telefono quasi H24, non figurativamente come sosteneva Sebastiani ma concretamente. La serie B è un patrimonio di questa piazza, è da sempre l'habitat naturale con ben 40 campionati accumulati e non va dissipato subito e incoscientemente dopo averla riconquistata come una manna dal cielo. A parole, lo afferma lo stesso presidente biancazzurro e allora questo è il momento di dimostrarlo, per dare anche maggiore credibilità al lavoro di Vivarini.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 24 agosto 2025 alle 18:07 / Fonte: di Andrea Genito
Autore: Andrea Genito
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