Il debutto in Serie B del Pescara ha messo a nudo limiti evidenti. Contro un Cesena compatto, organizzato e fisicamente imponente, la squadra di Vincenzo Vivarini ha faticato fin dal primo minuto, pagando a caro prezzo inesperienza e carenze tecniche.

Il tecnico aveva dovuto rinunciare a pedine importanti come Valzania, Dagasso e Pellacani, ma le assenze non bastano a giustificare un crollo così evidente. La partita ha evidenziato una difesa troppo facilmente perforabile, incapace di gestire le marcature preventive e vulnerabile nelle transizioni.

Il centrocampo si è mostrato fragile, con poca capacità di dettare i tempi e di proporre geometrie di gioco. In avanti, l’attacco ha prodotto poco e male, con pochissimi spunti realmente pericolosi e una sterilità offensiva che preoccupa in vista delle prossime sfide.

La sensazione è chiara: il Pescara è un cantiere aperto. La rosa non è ancora all’altezza di un campionato duro e competitivo come la Serie B e servono innesti immediati per evitare di trovarsi presto invischiati in una stagione di sofferenza.

Senza interventi sul mercato e un deciso cambio di passo sul piano tattico e mentale, il rischio di restare intrappolati nei bassifondi è più che concreto.

Sezione: News / Data: Dom 24 agosto 2025 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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