Parlare di vera e propria sindrome dell’abbandono forse è eccessivo, ma l’addio di Silvio Baldini ha avuto l’effetto di un piccolo terremoto in casa Pescara Calcio, simile a quello vissuto nel 2012 con la partenza di Zdenek Zeman. Entrambi gli addii sono arrivati in momenti di euforia, subito dopo la conquista della promozione – Baldini in Serie B, Zeman in Serie A – e per questo si sono rivelati improvvisi e destabilizzanti.

Il tecnico toscano ha giustificato la sua scelta con motivazioni familiari e la fine di una “magia” che aveva caratterizzato il suo percorso, mentre il boemo cedette al richiamo della Roma, club al quale è sempre rimasto legato. Due motivazioni differenti, ma con lo stesso epilogo: un divorzio inaspettato, proprio nel momento più esaltante del progetto sportivo.

Ancora una volta, la panchina del Pescara si conferma fragile e imprevedibile, spesso incapace di trattenere i suoi protagonisti anche dopo i successi più brillanti. Una storia che si ripete e che lascia l’amaro in bocca ai tifosi biancazzurri, pronti ad accogliere un nuovo ciclo, ma con il peso di un’altra occasione svanita sul più bello.

Sezione: News / Data: Dom 22 giugno 2025 alle 17:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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