È dura, Non che sia una sorpresa, ma c'è sempre la speranza che il campo posa smentire i pronostici. Per il momento non è accaduto e il Pescara esce battuto (1-2) anche dalla sfida casalinga contro l'Empoli. Una gara che, contrariamente a quella tutta sbaglata di Reggio Calabria, può lasciare qualche rimpianto. L'Empoli ha giocato meglio ma non è che abbia regalato meraviglie. Ma la qualità dei suoi giocatori è apparsa nettamente superiore. Inutile girarci intorno. Oddo deve rattoppare alla meglio una formazione priva di punte di ruolo vista l'assenza di Asencio e Ceter e in difesa dà spazio a Ventola, che durante il mercato era stato considerato un esubero e che invece si ritrova a giocarsi quasi subito la sua occasione. Davanti c'è un Empoli che scoppia di salute ed è in overdose di attaccanti. Dionisi schiera tutti insieme Mancuso, La Mantia e Moreo e basterebbe questo a pesare. Poi si può discutere su tutto, ma se non si parte da questa considerazione, ogni ragionamento è falsato. Come se non bastasse la partita i mette subito malissimo perché dopo 5' su corner Romagnoli viene perso dal suo marcatore e segna di testa senza neanche bisogno di saltare. È un momento difficile, i biancazzurri barcollano e in un paio di occasioni si aggrappano al solito Fiorillo. Il Pescara è ancora lontano dall'assimilare i meccanismi di gioco, anche se, rispetto alle prime due gare, Omeonga offre qualche inserimento in più e sulle fasce c'è dinamismo sì, ma disordinato. Una difficoltà che Oddo percepice, modificando qualcosa nella metà campo offensiva. Maistro (anche stavolta di gran lunga il migliore) diventa quasi stabilmente l'unico trequartista mentre Galano si accentra molto più spesso a cercare il fraseggio con Bocic. Tra gli effetti positivi c'è anche quello di liberare le corsie per le scorribande, non precise ma costanti, di Ventola e Masciangelo. Il pari però arriva da una nuova invenzione di Maistro. Ancora un bolide vincente per lui. A Reggio aveva segnato di destro, stavolta di sinistro, dimostrando talento e una facilità di calcio impressionante. I due attaccanti si stringono anche in fase difensiva, mentre lo stesso Maistro si sacrifica in copertura su Stulac, e questo nuovo schieramento costringe i biancazzurri a coprire più campo quando c'è da andare a coprire le fasce, dove i toscani prendono campo e coraggio con Fiamozzi e Terzic. Ma il pareggio con cui si va all'intervallo è sostanzialmente giusto. Dopo l'intervallo la quadra di Dionisi si riprende il centro del ring e continua a martellare sulle corsie laterali dove i biancazzurri non riescono proprio a trovare le giuste contromisure. Fino a un certo punto la difesa ha retto anche perché le rifiniture toscane sono state lacune. Ma alla prima palla mesa dentro con i giri giusti, Moreo ha insaccato, infilandosi tra i due centrali. Sostanzialmente inutile anche la girandola di cambi messi in atto dal Pescara, che ha confermato la enorme difficoltà di tramutare in occasioni da rete un fraseggio lungo ma anche lento e quindi sterile. E poi, senza punte è difficile riempire l'area e attaccare la porta.

Sezione: News / Data: Dom 18 ottobre 2020 alle 10:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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