Tre stagioni al Pescara a cavallo degli anni Ottanta e Novanta senza la possibilità di lasciare davvero il suo segno. Il brasiliano Edmar, attaccante, arrivò al Pescara dopo ottime stagioni al Guarani e al Corinthians. E con Junior e Tita formava un trio verdeoro che faceva sognare. "In effetti - racconta a Tuttomercatoweb.com - i ricordi sono belli e anche un po' amari. Con la gente e la tifoseria mi sono trovato benissimo, in città alla perfezione. Provo gratitudine per i pescaresi che mi hanno sempre incitato. Però mi dispiace che non sia andata come pensavo. Qui in Brasile ero reduce da esperienze in squadre di buon livello e arrivando al Pescara che era una formazione media ho un po' sofferto. In attacco ho avuto difficoltà perchè si giocava... più indietro che in avanti".

Galeone però quanto meno provava a dare un gioco offensivo...
"Un conto è provare, altro discorso è riuscirci con continuità. In ogni caso abbiamo disputato anche partite alla grande ma io non ho avuto la possibilità di giocare una serie di gare di fila. Facevo parte della Nazionale Olimpica e arrivai a stagione iniziata. Fui comunque buttato subito in campo. Ad esempio rientrai il venerdì e la domenica senza neanche un allenamento e un'abitudine al fuso orario fui gettato nella mischia. Feci gol alla seconda di campionato col Milan ma perdemmo e con il Napoli alla terza ne prendemmo otto. Alla quinta partita, con l'Ascoli, Galeone mi disse che sarei andato in panchina. Peccato perché per me sarebbe stato importante giocare con continuità per abituarmi al campionato italiano e prendere fiducia. Entrando a venti minuti dalla fine, a gara quasi compromessa era dura".

Insomma, il suo dispiacere è stato questo...
"Sì, perchè sapevo cosa potevo dare. Dovevo prendere fiducia giocando. Sapevo di avere capacità, al Corinthians e anche al Taubatè ero stato capocannoniere sopravanzando pure grandi attaccanti come Careca. Ripeto, il mio sogno era affermarmi nel Pescara e poi magari andare anche in una big. Comunque mi resta il calore della tifoseria, l'amicizia con la gente. Vivevo vicino allo stadio Adriatico. Ricordo che si mangiava molto bene, mi piacevano gli spaghetti alle vongole".

I gol più belli che ricorda?
"Contro la Fiorentina feci un bel gol di testa su cross da sinistra di Miano (finì 3-2 per i viola) e poi segnai un'altra bella rete col Milan, fu la prima in Italia (3-1 per i rossoneri)".

Al Pescara è stato anche compagno di Gasperini...
"Sì, ho visto la sua Atalanta contro il Valencia recentemente e ha dato spettacolo. Gioca un bel calcio, crea tante occasioni e sono contento per lui. Ma al Pescara ho giocato anche con Allegri. Bravo ragazzo, buon centrocampista, aveva un bel tiro e un bel passo. E' difficile dire se a quell'epoca si pensava che potevano diventare allenatori. Non è poi detto che un buon giocatore diventi un buon tecnico".

Sezione: Focus / Data: Lun 18 maggio 2020 alle 21:20
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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