Primo tempo discreto ma sotto tono, ripresa da dimenticare. Pescara dai due volti, anche se in generale la prestazione del Delfino è stata deludente. Nella prima frazione di gioco qualcosa ha funzionato, ma il Pescara non ha mai dato l'impressione di voler affondare il colpo. Tanto che il gioco partiva dalla difesa, non c'era quella propensione offensiva che tanto desidera il presidente Sebastiani. Qualcosa in più si è vista sugli esterni, con Zappa e Masciangleo bravi in entrambi le fasi, ma alla fine la prova del Pescara è stata deludente.

Ancora peggio il secondo tempo. Il Pescara non è praticamente mai entrato in campo. Lo Spezia, non irresistibile, ha messo alle corde la squadra di Zauri che è rientrata in campo con l'idea di non rischiare, accontentandosi del vantaggio di un gol. Atteggiamento remissivo e rinunciatario nel ricercare il secondo gol per chiudere la partita che ha dato coraggio ad uno Spezia che, disperato per l'ultimo posto in classifica, ha giocato con la determinazione per pareggiare e ribaltare il risultato. Missione compiuta dai liguri e missione fallita dal Pescara che, nel post partita, fa mea culpa per l'atteggiamento mostrato in campo.

Chiaramente non c'è soddisfazione nell'ambiente, sia in squadra che in società, cosi come tra i tifosi. Sebastiani conferma Zauri che non sa spiegarsi i motivi dell'atteggiamenti dei biancazzurri nella ripresa. Confusione, c'è molta confusione nel Pescara. Per Zauri sarà necessario fare chiarezza e luce sui motivi di una sconfitta che il Pescara doveva evitare. La partita era in mano del Delfino che l'ha letteralmente gettata al vento. La B è questa, si continua a ripetere sempre, ma la B è anche fatta di squadre che riescono ad avere continuità, cosa che il Pescara non ha e non per una questione fisica, ma bensì mentale che Zauri deve assolutamente cambiare. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 19 ottobre 2019 alle 20:28
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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