Tra la squadra più prolifica della B (Pescara) e quella che ha i migliori attaccanti (Cremonese), viene fuori una partita con pochi tiri in porta, decisa da de palle inattive (1-1) e che si è infiammata solo nel finale. Ai biancazzurri, raggiunti da un minuto dal termine, resta un po' di amaro in bocca, ma non si può dire che la Cremonese abbia rubato niente. Zauri cambia leggermente la sua formula vincente e schiera un 3-4-2-1 per tenere con i tre centrali difensivi, la superiorità numerica contro il temutissimo tandem Ciofani-Ceravolo. Un cambiamento che sembra sorprendere un po' anche la Cremonese. Quello che invece non sorprende affatto, è il tema tattico della gara. Perché entrambe le squadre vanno disperatamente alla ricerca di spazi. La squadra di Marco Baroni lo fa cercando subito la verticalizzazione sulle punte e chiedendo, soprattutto a Ciofani, di fungere da regista offensivo, smistando e buttandosi dentro. Le insidie maggiori però (poche, a dire il vero) arrivano sempre sugli inserimenti di Valzania e nelle rare occasioni nelle quali i lombardi riescono a cambiare velocemente il fronte d'attacco, cambiando lato e trovando il terzino Migliore. L'unica palla go nel primo tempo la spreca Arini, entrato dopo 13' al posto dello sfortunato Kingsley. Il Pescara vuole ottenere lo stesso risultato, crearsi gli spazi vitali, ma lo fa fraseggiando, cercando soprattutto Machin tra le linee e cercando di sfruttare, soprattutto prima dell'intervallo, la corsa di Crecco impiegato da esterno sinistro a tutta fascia. Gli spazi però sono pochi, perché la Cremonese sta tutta racconta dietro la linea della palla, è attenta sugli inserimenti dei centrocampisti e, quando perde palla, riesce a rallentare il contropiede abruzzese. Di Memushaj e Machin gli unici due squilli biancazzurri prima dell'intervallo. Meglio il Pescara nella ripresa, con una pressione più alta e più costante ma senza occasioni clamorose, tranne un bell'intervento di Agazzi su una girata ravvicinata di Borrelli, impegnato in una lotta fisica senza quartiere con i solidi difensori lombardi. La Cremonese riparte di meno ma sfiora il vantaggio con un bolide di Castagnetti.Il tecnico biancazzurro richiama in panchina un Machin in calando, e inserisce un Busellato tonico malgrado il recente infortunio, avanzando sulla trequarti Memushaj a far coppia con Galano. L'area avversaria però è sempre affollatissima e trovare la via del gol pare semore più complicato. Quando lo 0-0 sembra nevitabile, arriva una paperissima del portiere grigiorosso Agazzi che regala a Galano il gol su una punizione innocua. Sembra fatta, ma la squadra di Baroni, con tutti gli attaccanti ormai in campo, ha la forza di trovare il pari con Migliore e poi sfiorare la vittoria nel recupero con Arini, sul quale Kastrati compie un miracolo. Alla fine possono accontentarsi entrambi. Non era una partita facile, tecnicamente e fisicamente, e il Delfino comunque ne viene fuori bene. Con una prestazione matura, equilibrata e di carattere. Non è poco. 

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 23 novembre 2019 alle 10:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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