Luca Clemenza, centrocampista del Pescara arrivato a gennaio, ha risposto alle domande dei ragazzi della scuola calcio del club biancazzurro. Ecco le dichiarazioni: “Ho passato tantissimi anni alla Juventus, è stata la squadra che mi ha cresciuto. Posso dire che ovunque sono stato ad Ascoli, Padova e anche Pescara sono stato trattato bene. La Juve ti cresce come sotto tutti i punti di vista come uomo, è una società che guarda anche nei comportamenti fuori dal campo. Mi trovo bene sia da trequartista che mezz’ala anche se ho fatto sempre il trequartista, nel calcio di oggi è un ruolo utilizzato anche se preferisco la mezz’ala. Quando avevo 13 anni la Juventus contattò mio padre, io giocavo nel Vicenza e la mia reazione fu sorprendente. In Veneto hanno anticipatamente chiuso tutto ma per fortuna i miei parenti stanno bene. La chiamata della Nazionale è il sogno di tutti, quando la indossi è qualcosa di magico ma allo stesso tempo è un bel peso perché rappresenti la Nazione. Ho scelto di fare il centrocampista perché mi piace e allo stesso tempo far fare gol ai miei compagni mentre facendo il difensore è un po' difficile.  Il debutto contro l’Ascoli è stata un’emozione incredibile ma anche vissuta in leggerezza. Avevo 19 anni ed era la mia prima partita in B, ho avuto un bell’impatto per poter rimanere in questa categoria. I ricordi alla Juve sono fantastici perché ho vissuto l’infanzia e ho conosciuto uno staff preparato, gli anni più belli sono stati alla Primavera dove ho vinto un Torneo di Viareggio. In qual squadra vorrei giocare in futuro? Vorrei conquistare la Serie A con il Pescara, il sogno più grande sarebbe quello di arrivare a giocare nella Juve. All’inizio è difficile vivere da solo perché ti mancano parenti e amici, la mia fortuna è stata quella di avere un carattere estroverso e consoci nuovi persone dove ti aiutano nel tuo percorso di crescita. Melegoni è una bella scoperta perché il calcio ti fa conoscere persone dove vivi belle emozioni. Il Pescara è una società che stimo da anni e mi auguro di potermi lanciare nel calcio che conta. Accettai la proposta del Pescara l’ultimo giorno di mercato, sarebbe stato difficile trovare spazio perché l’ultimo arrivato deve integrarsi nel gruppo e negli schemi del mister. La mia esperienza alla Juve è stata sia un’esperienza di vita che calcistica perché cresci mentalmente prima degli altri coetanei e sotto l’aspetto calcistico hanno delle buone strutture. Secondo me potrei essere d’accordo su quello che dice il protocollo ma non sulla ripresa perché il fatto che ci sia un positivo all’interno della squadra il campionato potrebbe fermarsi di nuovo.”

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 12 maggio 2020 alle 20:21
Autore: Riccardo Camplone
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