Meglio di così non si poteva. Vincere la prima di ritorno a Foggia, in una partita tanto sentita dalla tifoseria e in uno stadio da sempre ostico per i colori biancazzurri, è un buon segnale. Al di là del gioco e dei meriti. La squadra di Stroppa palleggia, crea e non concretizza, raccogliendo consensi, ma non punti. Quella di Zeman, ormai diversa dallo stereotipo del calcio del boemo, si difende, stringe i denti, getta qualche pallone in tribuna e punisce nell’unica vera occasione da gol costruita nella partita. Anche questa è una dote. E’ vero che a Sdengo non piace questo calcio, ma dietro la sua sfinge c’è la soddisfazione di essere tornato nel giro dei play-off (ora è nono, ma a pari punti con lo Spezia, ottavo) con largo anticipo e la consapevolezza di gestire, oggi, una squadra nata un anno fa in A e con un’anima diversa, lontana dalla sua.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 22 gennaio 2018 alle 11:30 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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