Il derby pescarese della panchina, il centesimo gol del grande ex Calaiò, la sua dedica a Davide Astori a fine partita («Quello che è successo ci ha sconvolti, il mio pensiero va alla sua famiglia») e l’esordio assoluto in B di Epifani sulla panchina del «suo» stadio Adriatico. C’è tanto da dire su questo Pescara­Parma che consegna alla squadra di D’Aversa il settimo posto: un successo facile contro il concittadino esordiente Epifani, che probabilmente estromette definitivamente dalla corsa playoff gli abruzzesi.

SENZA STORIA L’era post­zemaniana, con passaggio dal 4­ 3­3 al 4­2­3­1, si apre nel peggiore dei modi, mentre gli emiliani continuano ad accumulare punti e certezze in vista di un finale distagione intenso e pieno di ambizioni. Ci pensa Calaiò a spaccare la partita dopo 10’, segnando proprio sotto la curva che non lo ha mai perdonato per il «tradimento» di oltre 15 anni fa (il suo passaggio al Napoli). Qualche topica arbitrale aiuta Lucarelli e compagni ad arrotondare e legittimare la vittoria, ma non toglie molto alla vittoria parmense. Il raddoppio di Ceravolo, appena entrato, al 24’ della ripresa, per esempio è viziato dalla posizione irregolare dell’ex Benevento, che va a guardare negli occhi Fiorillo e lo scavalca con un piatto a giro nell’angolino. Sarebbe da annullare. Così come sarebbe da espellere Baraye per l’entrata in ritardo sulle gambe di Valzania: Illuzzi lo salva con un giallo. Ma il Pescara ci mette pochissimo a far dimenticare gli errori arbitrali. Passano altri tre minuti e i ragazzi di Epifani, inermi, regalano a Gagliolo la palla del tris (Fiorillo ribatte in modo maldestro il tiro senza pretese di Ceravolo sui piedi del terzino).

ORGOGLIO Solo dopo il 3­0 la squadra di casa si sveglia e comincia a pressare nella metà campo del Parma, facendo tremare leggermente le solide mura del Parma. Il gol di Bunino, il primo in biancazzurro, è un moto d’orgoglio più che un vero tentativo di rientrare in partita. La consistenza della squadra affidata da pochi giorni a Epifani è di una fragilità estrema, tanto che basta un ribaltamento di Dezisulla destra per trovare il poker: la mezzala abruzzese rimette sul palo opposto una palla facile per l’appoggio in rete di Scavone, il migliore per quantità e qualità di palloni giocati. È lui l’emblema del Parmaedel calcio di D’Aversa:solidità, concretezza, consapevolezza. Per la A bisognerà farci i conti fino alla fine.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 11 marzo 2018 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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