Non c'è Natale che tenga. Il Pescara non riesce più a vincere e chiude sull'1-1 la gara casalinga contro il Trapani. Una gara con un disegno molto chiaro: siciliani tutti a difendere con attenzione maniacale e fare densità nella propria metà campo, padroni di casa a macinare gioco, a tratti anche con buone trame, alle quali è sempre mancata la qualità negli ultimi venti metri. Nessun dubbio su chi abbia comandato le operazioni, ma il risultato è davvero striminzito, perché ci sono giorni nei quali la vittoria non è importante ma è davvero l'unica cosa che conta. Zauri rilancia Del Grosso e Borrelli, ma soprattutto ritrova dall'inizio Palmiero, l'ago della bilancia di una squadra che non può permettersi di mancare la vittoria. E in effetti, con l'ex cosentino a dettare i tempi, la manovra sembra tornata fluida come nei giorni migliori, si rivede il tourbillon di inserimenti da parte dei centrocampisti reso però vano da una costante imprecisione al momento dell'ultimo passaggio. Un po' colpa del vento e un po', certamente, della tensione dopo una settimana difficile. A rendere complicato il compito dei biancazzurri c'è anche il Trapani di Castori, che non pressa, aspetta nella propria tre quarti di campo ma poi è attentissimo nel seguire i centrocampisti quando si buttano dentro o chiudere le iniziative di Galano e Machìn. E poi, nelle poche occasioni in cui riparte in contropiede, la squadra siciliana dimostra di essere diretta, verticale, pericolosa. Al 12' serve un regalo dell'arbitro Ayroldi che annulla per fuorigioco n gol regolarissimo di Pettinari. Un campanello di allarme che il Delfino sembra ascoltare solo in parte. Proprio quando i padroni di casa stanno dando ritmo alla propria pressione e gli ospiti non escono quasi più, Scognamiglio sbaglia un disimpegno facile e Ciofani deve stendere Colpani. Sulla punizione susseguente, lo specialista Teaugordeau confeziona un gioiello che lascia impotente Kastrati. Stavolta però, malgrado un momento che potrebbe essere terribile, la squadra di Zauri ha la forza mentale di continuare a fare il proprio gioco, aumentando i giri del motore e non erdere la testa, anche perché il fortino di Castori comincia a scricchiolare. Atteggiamento premiato da due difensori: Drudi tiene in campo un pallone difficile e Ciofani mette in rete di testa, spegnendo l'ansia che si era impadronita dell'Adriatico. A quel punto, ribaltata l'inerzia del match, era lecito aspettarsi una ripresa decisamente più brillante del Pescara. Che ci ha provato sì, con generosità, cercando di dare continuità, mostrandosi sempre presente sulle seconde palle. Ma con il passare dei minuti, con gli avversari sempre più blindati dentro l'area, le energie sono andate scemando e anche il ritmo. Servirebbe un guizzo e l'unico in grado di offrirlo è Machin. Quel poco che si vede ruota tutto intorno a lui. Prima va via un paio di volte in dribbling ma i suoi assist non trovano nessuno che attacchi la porta con decisione. Poi si mette in proprio e fa gridare al gol con un destro al volo sul quale Carnesecchi si supera. Per lui sì che è Natale.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 23 dicembre 2019 alle 09:02 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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