Il «calcio piacevole», manifesto programmatico del ritorno di Massimo Oddo, non può prescindere da chi sa disegnarlo in mezzo al campo. Ecco il senso di Mirko Valdifiori al Pescara: atteso stamane per le visite mediche, firmerà un biennale da 200mila euro a stagione. Si allunga così la carriera di un regista affamato di energie positive, quelle che gli sono mancate nelle ultime tappe del suo giro d’Italia. L’ultima, il biennio da attore non protagonista alla Spal, terminato con la retrocessione in Serie B (aritmetica già da luglio) e lo svincolo. Le aspettative erano altissime anche nel 2016, quando lo scelse il Torino per regalare a Mihajlovic un play di lotta e di governo. Che ci mise però poco a scivolare all’opposizione, specie in una seconda stagione (quando a Sinisa subentrò Mazzarri) in cui le panchine superarono le presenze. Valdifiori potrebbe debuttare con la maglia del Pescara già nell’amichevole di venerdì al San Paolo. Nella serata in cui si ritroveranno i campioni del mondo Oddo e Gattuso, il regista di Lugo di Romagna ripartirà dallo stadio della sua grande illusione. Nell’estate 2015 De Laurentiis prese sia lui che Sarri, ma il comune proficuo vissuto a Empoli non bastò a riaccendere la sintonia. Era il momento in cui Jorginho – che sembrava a un passo dalla cessione - prese le chiavi di una macchina guidata poi per un triennio a un passo dalla perfezione. Per Valdifiori un’annata all’ombra del brasiliano, se non in Europa League. Dove i titolari venivano risparmiati. Il miglior Valdifiori di sempre rimane quello di Empoli, lì dove si sentirà sempre a casa (sette stagioni consecutive tra il 2008 e il 2015). Con Sarri in panchina, divenne il perno indiscusso di quella banda di palleggiatori seriali capace prima di arrampicarsi in Serie A (2014), poi di una salvezza nel segno del bel gioco che farà letteratura. La prima stagione in massima serie Valdifiori la vive e se la gode a 28 anni, nella piena maturità. E senza alcuna timidezza. Combinando geometrie e sostanza al punto da sedurre anche Antonio Conte. A marzo 2015 l’allora c.t. decise di premiarlo con la convocazione in Nazionale – rimarrà l’unica – vestendolo con una maglia da titolare per l’amichevole dell’Allianz Stadium contro l’Inghilterra (1-1). Dai ricordi d’azzurro, un po’ sbiaditi, al biancazzurro con cui oggi immagina di dipingere il futuro. Inventandosi un grande regista, Torreira, Oddo fece innamorare Pescara.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Ven 04 settembre 2020 alle 10:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Andrea Coppini
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