A prescindere dalla tradizione in tal senso, stavolta mandare in orbita Legrottaglie avrebbe anche una spiegazione logica. La spieghiamo in tre punti. 1) ormai la prossima di campionato si sta avvicinando e un allenatore fuori dal contesto non avrebbe neanche il tempo di prepararla con cognizione di causa; 2) Legrottaglie, invece, ha ovviamente già visto tutte le gare del Pescara e, pur se indirettamente, conosce le caratteristiche di tutti i calciatori biancazzurri; 3) dovendo impegnarsi sia per questa stagione che per la prossima (tutti gli interpellati, tranne Pillon che si accontenterebbe di un semestrale, chiedono garanzie anche per il futuro), la società vuole rifletterci bene e siccome dopo il Pordenone si giocherà contro il Cosenza in posticipo (lunedì 3 febbraio, ore 21) ci saranno ben dieci giorni per far lavorare l’eventuale nuovo mister, sempre che Legrottaglie non faccia risultato contro i “ramarri”, nel qual caso potrebbe essere confermato lui. Eh già, quest’ultima è un’ipotesi più che concreta considerando ciò che la dirigenza pensa sia alla base del malessere con Zauri, cioè lo scollamento tra squadra e allenatore, più per motivi caratteriali che tecnici (Zauri, non circa 400 partite da calciatore in serie A, sul piano didattico non deve prendere lezioni da nessuno, anzi... può darne). Perciò la questione potrebbe risolversi come il famoso “uovo di Colombo”: toccherà al campo stabilirlo

Sezione: News / Data: Mer 22 gennaio 2020 alle 17:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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