Tifosi che, in cuor loro, vorrebbero aspirare a qualcosa di più. Ambizione che Zauri non intende affatto soffocare, ma deve maneggiare con cura. Perché le risultanze del campo non sempre corrispondono alle buone intenzioni, dunque può capitare che «dopo una prestazione importante, come quella del Curi, si torni a casa a mani vuote ed è un peccato mortale» - sempre parole di Zauri -, ma l’importante è la consapevolezza di dover vivere alla giornata (almeno in questo periodo della stagione), cosa che l’allenatore adriatico, maestro di pragmatismo, sta appunto facendo. «Io sto lavorando per costruire qualcosa di significativo - precisa - ma non ragiono a lunga scadenza. Non posso farlo con un classifica esageratamente corta che ci vede sì a pochi punti dal secondo posto, quindi la A diretta, ma ad altrettanti pochi punti dal baratro della zona play out. Da qui diventa evidente che l’unico pensiero è per il Venezia, così come il mio obiettivo nell’immediato è mangiare il panettone».

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 07 dicembre 2019 alle 13:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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