La continuità nella discontinuità. E’ la sintesi del Pescara che cade e si rialza, deprime e esalta, illude e disillude. Nel gioco dell’alternanza, puntuale arriva la vittoria, bella, di qualità, con attenzione alla fase difensiva e mai in discussione. Contro un Pisa vuoto come non mai, che sveste colpevolmente i panni gladiatori, ci prova ad intermittenza di fioretto, ma vai a stringere, mai in partita. Dominato dalla mediana del Pescara che quando fraseggia sullo stretto è un bel vedere ed è difficile stargli dietro, con Memushaj e Machin definiti dal tecnico D’Angelo, pescarese doc, «fuori categoria». Spacca il match il giovane Borrelli, al primo gol in serie B: prodotto del vivaio, da tre settimane manda in panca Brunori e Maniero e ripaga la fiducia di Zauri con una incornata in “perfetta” solitudine su corner di Memushaj (14’). Galano (22’) si fa ipnotizzare da Gori dal dischetto (fallo di Marconi su Bettella), ma non scorre adrenalina nel Pisa che rimane a guardare il Pescara e non sfrutta l’inerzia. Filo del discorso che continua e si amplifica dopo il riposo: Zappa diventa un treno sull’out e fattura sgroppate e assistenza agli avanti, Memushaj si inventa un assolo in mezzo allo statico centrocampo pisano e taglia per Galano che infila Gori (63’), quattro giri di lancette e gloria anche per Machin che dalla distanza chiude i conti (67’, al 5° gol in campionato) e rafforza il primato del Pescara come miglior attacco della serie B (20 reti), a dispetto delle 16 già subite.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 03 novembre 2019 alle 15:30 / Fonte: Tuttosport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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