Forse non sarà solo un'avventura. Forse questo Pescara sta diventando una cosa seria. Ma qualunque cosa abbia in serbo il futuro, la squadra biancazzurra per ora continua a vivere il suo sogno senza illusioni ma anche senza precludersi niente. Vincono anche a La Spezia i biancazzurri (1-3), cogliendo la prima vittoria esterna della stagione e, comunque vada oggi, alla fine di questo turno sarà ancora in testa alla classifica. Tre punti e una nuova prova di forza. Pasquale Marino sceglie per i liguri un atteggiamento molto spregiudicato. Punta tutto sulle sue due mezzali che hanno dinamismo e capacità di inserimento. Crimi e Bartolomei vanno altissimi a pressare i difensori centrali del Pescara per ostacolarne l'impostazione e poi, quando lo Spezia recupera palla, si allargano e poi si buttano dentro senza palla mentre all'assalto si aggiunge costantemente anche De Col sulla fascia destra. Ma Pillon legge bene il piano partita avversario e il suo Pescara trova subito la chiave per tenere in scacco gli avversari. Merito della qualità di un centrocampo che quando abbina il sacrificio alla qualità innata che nessuno discute, può diventare veramente devastante. A volte è quasi irrisoria la facilità con la quale gli abruzzesi vengono fuori dal pressing avversario e trovano praterie davanti al pover Ricci che vede arrivare avversai dappertutto. A volte manca la scelta giusta al momento dell'ultimo passaggio, ma la sensazione è che gl abruzzesi possano sempre fare male, abbiano sempre il colpo in canna. Mancuso sblocca la gara dopo 9' sul corner di Brugman, anticipando un indeciso Augello. Tra questo gol e il raddoppio di Monachello (diagonale al 35' con la complicità del portiere Lamanna) c'è quasi mezz'ora di un gran Pescara, ma anche di una partita bella, avvincente, giocata a cento all'ora, con grande intensità, ma interpretata tatticamente meglio dalla capolista. Che è prima su tutte le seconde palle, è brava a stringersi con i quattro difensori sfruttando i ripiegamenti profondi di Marras e che, riconquistata palla, parte velocissima, soprattutto sulla destra ma soprattutto fa viaggiare veloce il pallone. Ecco, se c'è un segreto nel prim tempo del Delfino è proprio la velocità di passaggio. L'unico neo, prima dell'intervallo, sta nel corner col quale Galabinov riapre subito la partita dopo il 2-0. Il bulgaro sena di testa anticipando Campagnaro, sfruttando un pallone deviato in maniera fortuita da Brugman in mischia. Nella ripresa il Pescara cala il ritmo e i padroni di casa sembrano riuscire a rimettere in piedi la gara. Premono impegnano Fiorillo in una gran parata, ma al primo contrattacco, ancora Monachello blinda il primato e sigla la sua prima doppietta. Un capolavoro di contropiede e di calcio verticale, ideato da Brugman, rifinito da Marras e concretizzato dal centravanti. Ora sì che Pillon può chiedere ai suoi di abbassare il ritmo e gestire la palla. Il futuro? Per ora non importa. Troppo bello il presente per pensarci proprio adesso.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 20 ottobre 2018 alle 10:30 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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