E’ stato Walter Sabatini a portarlo in Italia, uno che raramente stecca quando butta l’occhio su un giovane calciatore. Josè Machin, conosciuto come Pepìn, era al Malaga, ma aveva impresse sulla pelle le stimmate del futuro crack dopo il passaggio nella cantera del Barcellona. L’ex ds giallorosso, tre anni fa, lo strappò al Tottenham, pronto a portarlo in Premier League. Prima che compisse 18 anni, invece, fu il Milan a sceglierlo, ma il giocatore non aveva ancora acquisito il passaporto spagnolo e non se ne fece nulla. Appena arrivato alla Primavera giallorossa, subito l’etichetta di “nuovo Tourè”, che solitamente non fa mai bene ad un ragazzo che deve costruirsi una carriera nel pallone. Il 22enne del Pescara, però, ci ha messo poco a scrollarsi di dosso le negatività: oggi è una stella della serie B e del Pescara capolista. Sebastiani su di lui ha scommesso forte, investendo 700mila euro in estate per assicurarsene la proprietà. Non era facile, visto che la mezzala sinistra dai piedi fatati era richiesto a Trigoria da mezza B e non solo. La Roma, infatti, ha fatto uno sconto sostanzioso al Pescara (chiedeva 1,5 milioni per il riscatto), ma allo stesso si è garantita una futura plusvalenza, mantenendo nell’accordo il 50% della rivendita del centrocampista della Guinea Equatoriale con passaporto spagnolo.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 09 ottobre 2018 alle 10:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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