Un passo verso la finale. Il Pescara porta via dal Bentegodi un pareggio solido e convincente e fa cantare a squarciagola i quasi 600 tifosi arrivati dall'Abruzzo. Lo 0-0 vale mezza finale: domenica sera, Pillon con un pari può volare alla sfida che vale la serie A con il Benevento. Il riassunto? Gioca meglio il Verona, è più pratico il Pescara, che si ferma solo per colpa di un palo. Bravissimi i due portieri, velenose le punte. Tutto molto bello, manca solo il gol. Il Verona è cambiato rispetto alla sua versione timorosa del campionato. Ogni volta che può, cerca di aggredire la porta la squadra di Aglietti. Nel giro di un quarto d'ora costringe tre volte Fiorillo a parare tiri da fuori molto pericolosi. L'Hellas punta anche sul terreno scivoloso e sul pallone che schizza facilmente. Il Pescara gioca una partita saggia, secondo le indicazioni trapelate alla vigilia da Pillon. Si posiziona bene quando il possesso è nei piedi avversari e cerca di restare alto, senza però non farsi infilare in contropiede e cerca d'imbucare sempre per Mancuso, sia dagli esterni che centralmente con Brugman. Decisivo il ruolo degli esterni, alti e bassi. Marras e Sottil hanno il compito di abbassarsi a metà campo se la palla è del Verona, Balzano e Pinto di sprintare e sovrapporsi quando si può ripartire. Pronti via Mancuso sul cross di Memushaj mette subito paura al Bentegodi: Silvestri alza il suo colpo di testa sopra la traversa al 3'. Lo spavento sveglia il Verona, che insiste, ma rischia quando i biancazzurri hanno uno spiraglio per provarci. Come Marras al 17' al volo con il destro e Crecco al 20': venti metri palla al piede e sinistro piazzato che costringe Silvestri ad un'altra gran parata. Al 21' si gela il Bentegodi: Marras va quasi sul fondo, serve il bomber del Delfino: destro di prima che si stampa sulla base del palo. Mancuso è un incubo per il portiere scaligero: ci prova anche da metà campo al 25' con un colpo alla Quagliarella e manca di poco il bersaglio. La partita si apre ed è bellissima: Laribi da sinistra per Di Carmine, Scognamiglio determinante sporca il piatto destro dell'avversario che sarebbe finito in porta. Si chiude con la pressione del Verona fino all'intervallo, ma l'equilibrio è perfetto. Pillon chiede di più ai suoi nel secondo tempo, perché sente che il colpo è possibile. La fiammata del primo minuto con Mancuso ancora al tiro dal limite è il biglietto da visita dei biancazzurri. Dopo la parata non semplice di Fiorillo su Empereur, al 7' Sottil a un passo da un super gol del vantaggio: destro a giro dal vertice sinistro dell'area, la palla struscia sul palo alla sinistra di Silvestri. Squadre sempre più lunghe e spazi per costruire occasioni. Lo fa di più il Verona, vicino al gol al 22' con Matos, tamponato da un ottimo movimento in chiusura di Bettella. Aglietti non sfonda e allora punta sulla sua star, Pazzini. Pillon cambia sul binario sinistro: dopo Del Grosso, a uomo su Matos, spazio anche per Antonucci. Fiorillo e Bettella a 4' dalla fine in società sbarrano la strada al Verona per l'ultima volta. Il portiere su Tupta, il centrale su Colombatto: due prodezze. Come l'ultima di Balzano nel recupero. E' un pari d'oro.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Gio 23 maggio 2019 alle 13:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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