Se davvero due indizi costituiscono una prova, forse si può dire davvero che il Pescara ha davvero trovato la strada giusta, almeno in casa. Dopo il poker rifilato al Benevento, arriva il 3-0 netto conquistato contro il Pisa. Un successo netto, arrivato al termine di una partita strana, con tanti spazi e tante occasioni, probabilmente condizionata anche dalla stanchezza visto che si trattava del terzo match in sette giorni. Una gara strana, si diceva, e probabilmente diversa da come tutti se l'aspettavano. Colpa anche del Pisa, che solitamente ha un equilibrio tattico maggiore, e che stavolta si è consegnato al Delfino con un'arrendevolezza difensiva sorprendente. Così, sono venuti fuori novanta minuti che hanno fatto vedere, tutti insieme, le qualità e i difetti della squadra di Zauri. Le qualità oggi sono in netto rialzo. Davanti a un avversario che provava a pressare subito con gli attaccanti per impedire l'impostazione e tagliare fuori Palmiero dalla manovra, il Pescara ha dapprima faticato un po', mostrando un pizzico di leggerezza in fase di impostazione e perdendo palloni rischiosi. Poi però, ha capito il punto debole degli avversari e, dopo averne saggiato la resistenza a destra con le scorribande di Zappa, ha cominciato a muovere la palla velocemente, con un centrocampo rinforzato da Machin e Galano, inserendo continuamente trequartisti e mezze ali nei grandi spazi che i toscani lasciavano alle spalle della mediana. Bravo Borrelli a far giocare la squadra come un vero regista offensivo, e bravissimi i centrocampisti ad alternare il gioco corto e lungo e andare dentro con e senza palla. In mezzo, il primo gol tra i professionisti di Borrelli, di testa su corner, mentre tutta la difesa avversaria collassava su Scognamiglio. Buon primo tempo, con l'unica pecca di non aver chiuso il match, malgrado le occasioni (alcune clamorose) e il rigore guadagnato, che Galano falliva. Ripresa insidiosa, dunque. Perché ci si aspetta una reazione degli ospiti che comunque non smettono di giocare, e perché è difficile immaginare un secondo tempo altrettanto aperto. E invece, nel primo quarto d'ora, la partita sembra impazzire, tra due squadre sbilanciatissime entrambe, che a ogni azione rischiano di fare gol o di subirlo. Il Pisa rischia l'osso del collo, il Pescara esagera in generosità e (al contrario di qualche settimana fa) accompagna l'azione perfino con troppi giocatori concedendo campo quando la gara avrebbe richiesto un po' di raziocinio in più. Tra i due pugili entrambi con coraggio al centro del ring, che menano fendenti a destra e a manca, ha la meglio la qualità del Pescara, che approfitta delle voragini a metà campo per rifinire l'azione con Memushaj e chiuderla in rete con Galano, poco prima del tris firmato dal solito Machin. Il resto è accademia, con i bancazzurri che si erano subito blindati con la difesa a cinque e, forti di un'autostima ormai a mille, si regalano momenti di spettacolo. Il Delfino, dunque, risale la corrente. Non è ancora perfetto, sicuramente no, ma adesso sa perfettamente come vuole giocare e spesso ci riesce. 

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 03 novembre 2019 alle 09:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
vedi letture
Print