Riunire i due cervelli di questo Pescara, quello del boemo, votato al 4-3-3 e al calcio verticale, e quello dei giocatori, più sparagnino e attaccato al risultato, non sarà facile. Ma forse non sarà neanche molto proficuo. Il Delfino di oggi è questo, un ibrido, ma ha comunque delle qualità: sta trovando una certa solidità difensiva giocando ormai con quattro titolari stabili (Crescenzi, Coda, Perrotta, Mazzotta), ha diverse opzioni sia in qualità che in fisicità inmezzo al campo, sta scoprendo il vero Mancuso in zona gol e deve solo aspettare l’inserimento dei nuovi Yamga e Falco nel tridente per dare una sonora svegliata a Capone e Baez, buoni giocatori che si cullano da mesi tra panchina e occasioni sprecate.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 22 gennaio 2018 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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