Non basta un gioiello di Memushaj. Finisce pari (1-1) tra Pescara e Perugia ed è un punto che, pur non entusiasmando nessuno, entrambe devono accettare di buon grado. E' un risultato tutto sommato giusto per una gara che ha vissuto solo di pochi strappi. Il Delfino l'ha sbloccata quando giocava meglio il Perugia, e gli umbri l'hanno recuperata quando i padroni di casa giocavano meglio e sembravano in controllo. Pillon recupera Brugman e lo schiera da mezzala di regia con Bruno davanti alla difesa, chiamato a mordere le caviglie di Valerio Verre, trequartista e fonte di ispirazione della manovra perugina. In teoria, è uno scontro tra due squadre che vogliono giocare la palla ma non ci riescono benissimo, e condiscono la serata di tanti errori di misura. Non è solo imperizia, però. Molto c'entra anche l'aggressività che entrambe le squadre esprimono. Leggermente meglio il Perugia nella prima mezz'ora, con le due punte, Sadiq e Vido, brave ad alternarsi nel lavoro di raccordo e nell'attacco della profondità, non sempre supportati in fase offensiva da terzini e mezzali. Dall'altra parte, il Pescara, contro un rivale molto raccolto, è costretto a giocare molto con i difensori in attesa di trovare lo spazio giusto per innescare le punte. Sottil viene molto dentro il campo liberando la fascia per Del Grosso, e cercando di trovare l'imbucata di Brugman. Sulla fascia opposta, Marras gioca la solita gara generosa, supportato da un Ciofani che, rispetto al solito, è più presente in fase di attacco. Proprio quando si sta facendo strada il sospetto che sbloccare il match sarebbe stato difficile per entrambe, arriva la prodezza di Memushaj che cambia radicalmente l'inerzia della serata. Sottil è bravo a guadagnarsi una punizione dal limite dopo una sgroppata, e sulla respinta della barriera, l'albanese si coordina e infila all'incrocio un siluro che si candida al titolo di gol dell'anno. Una mazzata per il Perugia, ma soprattutto un grande ricostituente del Pescara. Che accentua il proprio pressing, infoltendo il centrocampo con i rientri di entrambe le ali, e rendendo ancora più imprecisa la manovra avversaria. In attesa che si apra lo spazio giusto per affondare il contropiede. 
Nella ripresa il Pescara si ripresenta più vivo e aggressivo. Non arriva la reazione del Perugia, mentre i biancazzurri muovono meglio il pallone, trovano spazi sugli esterni e falliscono un paio di buone opportunità per chiudere definitivamente i conti. Il Perugia passa al 3-5-2 ma a centrocampo, pur cercando pazientemente gli esterni, sbaglia troppo tecnicamente. Non a caso l'unica vera chance se la costruisce su corner, quando Ciofani salva sulla linea il tocco di Sgarbi. Ma il Pescara comincia ad abbassare troppo il baricentro. Falzerano ha spazio sulla destra e lo sfrutta per mettere un cross sul quale Vido, di nuca, anticipa Scognamiglio. L'espulsione di Sgarbi a 9' dal termine cambia ancora l'inerzia psicologica del match. Ma la squadra di Nesta resiste all'ultimo forcing dei locali. 

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 13 aprile 2019 alle 10:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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