Un tempo di Pescara, qualche sprazzo di Chievo. Molta volontà, nessuna parata di due portieri preoccupati più del freddo che degli attacchi avversari. Pescara e Chievo chiudono 0-0 e alla fine è un risultato che non farà esultare nessuno, ma che entrambi i tecnici porteranno a casa senza storcere il muso. Il Pescara, archiviata la pratica contro il derelitto Livorno, torna a fare i conti con la propria improvvisa sterilità offensiva. Un problema ben noto anche al Chievo, che ha avuto nei due attaccanti (Djordjevic e Pucciarelli) i peggiori in campo. In una gara senza un vero padrone, l'equilibrio avrebbe potuto romperlo solo un episodio, una giocata estemporanea. Ed è esattamente che è successo. Il pallone del successo è arrivato come un regalo natalizio ormai fuori tempo massimo. Gialloblù con la difesa altissima e Machin che vince un rimpallo fortuito e si ritrova a metà campo spalancata verso la porta avversaria. Ma arrivato davanti al portiere, il fantasista sceglie il pallonetto e lo sbaglia goffamente. Peccato, perché in tutto il primo tempo era stato quasi esclusivamente lui a dare Po prova a fare la partita che vuole, un tocco e via ad aqualità e fantasia all'attacco biancazzurro. Zauri mette in punizione Memushaj dopo lo screzio di Livorno e sceglie Kastanos, che inciderà poco sulla partita. Il Delfino nel primo tempo prova a giocare il suo calcio fatto di fraseggio rapido e tanti inserimenti senza palla, ma non sempre, quando si tratta di cambiare gioco e ribaltare il fronte d'attacco, la palla si muove tempestivamente, soprattutto verso sinistra, dove Masciangelo apre il campo e Machin si beve gli avversari uno contro uno, contro due e a volta anche contro tre. Scognamiglio si costruisce e sbaglia un'occasione dopo palla inattiva, poi il flop sotto porta di Machin. Il grande ruminare calcio del Pescara non produce molto altro, mentre il Chievo, dopo un inizio arrembante (Vignato ispira, Segre e Dickmann arrembano a destra) sfiamma subit e arretra, normalizzando una gara iniziata con tante ambizioni. Due squadre accomunate anche da tanti errori tecnici, passaggi sbagliati sui quali, comunque, le difese sono spesso attente sulle marcature preventive e limitano i danni. Nella ripresa il Pescara perde consistenza. Palmiero non ha ancora la giusta condizione e sparisce dai radar e Kastanos, che teoricamente potrebbe aiutarlo, nei radar non ci entra neanche per un attimo- Così, non riuscendo più a creare i presupposti per il gol in una partita che diventa disordinata e bruttina, il Pescara fa almeno una buona fase difensiva e porta a casa il secondo match consecutivo senza subire reti. Non è molto, ma è comunque qualcosa. La squadra indubbiamente ha perso qualcosa della brillantezza e dell'efficacia ce il nuovo sistema di gioco con tanti piedi buoni, aveva portato. Va corretto qualcosa. Da una parte deve pensarci Zauri, dall'altra la società in un mercato invernale che, per il Pescara, non è stato quasi mai foriero di grandi soddisfazioni.. 

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 30 dicembre 2019 alle 12:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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