Doveva vincere il Pescara, che era reduce da un solo punto nelle ultime quattro partite e Zeman, che aveva chiesto ai suoui di mostrare voglia di vincere, stavolta è stato accontentato. Non c’è mai stata partita. Troppo fragile la Pro Vercelli, prima sul piano tecnico e mentale e poi su quello tattico e del gioco. Hanno vinto tutti i contrasti i biancazzurri, hanno mostrato in ogni intervento di avere capito l’importanza di questo risultato. Squadra corta, con tutti a lavorare in fase difensiva e questo sforzo collettivo ha permesso anche ai difensori di essere molto più aggressivi e coraggiosi, e soffocare sul nascere ogni tentativo di ripartenza. Zeman pare avere trovato, dopo molti tentativi, il centrocampo titolare. Palazzi ha continuità e rendimento, Carraro continua a giustificare la promozione a titolare con prestazioni intelligenti ed efficaci, sia quando deve uscire altissimo a pressare, sia quando prova a verticalizzare. E con una squadra così corta, anche Brugman può giocare mezzala mascherando i difetti (corsa e fase difensiva) e sfoggiare il meglio del suo repertorio in impostazione e rifinitura. Funziona tutto, anche l’occupazione degli spazi, la tempestività con cui Capone viene a giocare tra le linee liberando la corsia mancinaa a Mazzotta mentre Crescenzi scavalla sul lato opposto. Tre gol, due pali e tante occasioni fallite soprattutto al momento dell’ultimo passaggio parlano di una superiorità schiacciante. La Pro Vercelli. Troppo timidam, con troppi errori in fase di impostazione favoriti dalla pressione abruzzese. Fin quando è riuscita a ricompattarsi velocemente in difesa ha tenuto duro e limitato i danni. Poi, una volta che si è aperta la prima falla nella muraglia difensiva, non ha mai dato la sensazione di poter evitare il tracollo. Neppure dopo il bel gol di Morra, unico piccolo neo di una gara che restituisce ai ragazzi di Zem autostima e certezze

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 19 novembre 2017 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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