Solo un punto, ma stavolta non c'è spazio per la delusione. Perché dello 0-0 dell'Adriatico può lamentarsi soprattutto la Cremonese. Non brillante il Pescara, contro un avversario che ha giocato una gara impeccabile sul piano difensivo, senza mai rinunciare a far male, e che può recriminare su una clamorosa traversa dell'ex lancianese Piccolo. Dopo il lungo stop natalizio, e in attesa che il mercato offra nuove alternative, il Delfino riparte piano, ma in una corsa lunga e difficile come quella della serie B, a volte anche un punticino non è da buttar via. Tra due squadre in grande difficoltà a causa degli infortuni, la meno condizionata sembra essere la Cremonese, pur senza punte di ruolo, Rastelli sceglie un 4-4-2 molto solido, che copre bene gli spazi tenendo il baricentro alto. Davanti, Piccolo e Soddimo cercano giocate tra le linee, ma per creare un'occasione devono aspettare una palla inattiva sulla quale Fiorillo nega il gol a Mogos. Il Pescara, che ha perso in extremis anche Antonucci, si arrangia inserendo Melegoni a centrocampo e allargando la Machin a sinistra in un tridente sghembo e, ovviamente, con poca profondità. Machin taglia il campo liberando la fascia per Del Grosso che però non ha mai lo spazio per calibrare il cross. Malgrado la pressione avversaria, il Pescara prova con puntiglio a impostare il gioco dal basso ma per crearsi gli spazi necessari, mancano un po' di tecnica e un pizzico di tranquillità. Ma in spazi stretti e con un avversario così concentrato, la frenesia non paga. Come sempre, le uniche opportunità (niente di eccezionale) la squadra di Pillon le crea nelle rare volte in cui la Cremonese concede il contropiede. Ma non si va oltre un tiro dal limite di Brugman, una girata di Mancuso murata e un'inzuccata alta di Gravillon su corner.
Stessi ritmi e stesso copione nella ripresa, con il Pescara lasciato libero di impostare con i difensori e i centrocampisti stretti in una morsa di ferro organizzata da Rastelli. Piccolo ha sul piede la palla del blitz dopo un erroraccio di Del Grosso, ma la calcia in curva. E allora Pillon ha il tempo di fare la mossa che tutti attendono: fuori Melegoni con Machin che torna a fare la mezz'ala e Capone a sinistra. Non riuscendo a dare ritmo alla partita e continuità alla pressione, i biancazzurri hanno bisogno di aumentare il tasso di qualità, trovare almeno una giocata in grado di innescare Mancuso. E invece Capone non fa neanche in tempo a mettere piede in campo che la Cremonese (63') centra una clamorosa traversa su punizione di Piccolo. La partita sembra prendere finalmente quota. Gli ospiti continuano a uscire bene in palleggio e dopo una gara di grande sacrificio mostrano ancora capacità di ripartire insidiosi. Dall'altra, i padroni di casa abbandonano qualche eccesso di prudenza e trovano in Capone un po' di vivacità. Il resto lo fa la pioggia, fittissima, che rende il terreno propizio per scivolone e cadute. Le gare dopo la sosta sono sempre insidiose, tutto sommato può andar bene pure così. Anche se i primi due posti sono un po' più lontani. 

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 21 gennaio 2019 alle 11:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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