Tutto e il contrario di tutto. Applausi e fischi. Entusiasmo, delusione e poi ancora entusiasmo. Così, al termine di una partita pazza il Pescara si riprende il primo posto, battendo 4-2 un Lecce che prima sprofonda, poi rimonta con un uomo in meno e poi resiste in 9, abbattuto solo dalle prodezze del giovanissimo Del Sole, con una doppietta quando sembrava che la benzina fosse finita. Il Pescara azzanna la partita subito, come se il fischio d'inizio avesse liberato la rabbia della squadra dopo un paio di prestazioni sotto tono. Brugman si abbassa molto per impostare. Il Lecce a quel punto è costretto a scegliere se andare ad attaccarlo e lasciarsi campo alle spalle scoprendosi sugli esterni, oppure lasciare che Brugman comandi il gioco. L'azione perfetta spazza via ogni dubbio: il Delfino sembra tornato. Si difende con l'aiuto dei due esterni offensivi che consentono ai terzini di stringere, e poi muovono la palla, fraseggiano rapidamente in attesa del movimento giusto per affondare. Il Lecce, malgrado l'avvio shock, muove bene la palla, cerca di liberare sempre un giocatore tra le linee mentre Mancosu, prova a portare la superiorità numerica sulle corsie esterne. Fatica inutile perché la squadra di Pillon chiude i varchi. I giallorossi si arrangiano come possono e dopo 20' hanno già mezza difesa ammonita.

DOPPIO VANTAGGIO Se il vantaggio dopo 3' con il bel colpo di testa di Mancuso aveva indirizzato la gara, il raddoppio (21' di Gravillon, su corner) la trasforma in un monologo. Mancuso fallisce il terzo gol dopo una fuga di Antonucci. Solo nel finale, la squadra di casa abbassa i ritmi e gli ospiti si avvicinano alla porta di Fiorillo. Niente di rilevante, ma quanto basta per dare un segnale di ritrovata vitalità. E infatti nel recupero, Palombi riapre i giochi, toccando in rete una respinta corta di Fiorillo e riportando il Lecce nella partita che sembrava chiusa. 


LA RIPRESA Anche nella ripresa l'avvio è ricco di emozioni. La traversa di La Mantia, la gran parata di Fiorillo sullo stesso attaccante, l'espulsione di Calderoni per doppia ammonizione e tutto in 6', senza un attimo di sosta. Liverani inserisce Marino ricostituendo la linea difensiva a quattro, ma mantiene le due punte. I salentini non mollano. Ma il Pescara, quando muove velocemente la palla e apre il campo crea sempre insidie. Forse manca qualcuno che attacchi la porta insieme a Mancuso. Ma il Lecce è specialista in rimonte e guai a darlo per morto. I biancazzurri hanno speso molto e si concedono qualche pausa e Tabanelli li punisce, in inferiorità numerica, con una gran girata di testa. Il Pescara ha speso tanto e non sembra poter recuperare la brillantezza iniziale. Ma al 75' arriva il secondo giallo (severo) anche per Meccariello, e il Lecce resta in nove. Sembra finita quando Del Sole, la mossa della disperazione di Pillon, si prende sulle spalle la squadra e la porta di nuovo lassù, a guardare tutti dall'alto in basso. Ma che fatica!

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 06 novembre 2018 alle 11:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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