A voler essere pignoli, la festa della resurrezione sarebbe Pasqua, non Natale. Ma va benissimo lo stesso, visto il bisogno che il Pescara aveva di rinascere e tornare a correre. Sul campo di un Livorno in caduta libera, i biancazzurri non hanno fallito. Hanno conquistato i tre punti e offerto una buona prova, chiudendo con un risultato che è anche troppo stretto per la differenza abissale tra le due squadre. Il Pescara ci ha messo molto del suo: determinazione, qualità di palleggio, attenzione, e stavolta c'è stata anche quel pizzico di indispensabile buona sorte negli episodi. Perché i toscani si sono visti una sola volta, su una leggerezza di Drudi dopo pochissimi secondi. Ma stavolta Kastrati ha fatto un miracolo, negando a Marras un gol che avrebbe potuto cambiare radicalmente la storia del match. Poi però, passato quel brivido, non c'è stata più storia. Il Pescara ha comandato il gioco, palleggiando con qualità, aggredendo sempre sulle seconde palle e stritolando un irriconoscibile Mazzeo nella morsa di due difensori centrali sempre pronti ad anticipare mordendo le caviglie. E la squadra di casa ha fatto il resto, facendo esattamente l'errore che nelle ultime settimane tutti avevano accuratamente evitato: concedere spazio ai fantasisti biancazzurri, agli inserimenti delle mezzeali e lasciare qualche buona giocata anche al rientrante Maniero. Lo specchio di quello che non bisogna mai concedere al Pescara è tutto nel gran gol di Galano che spacca la partita. Il fantasista corre sulla fascia, mentre la linea difensiva arretra e non lo affronta. Lo lascia arrivare poco fori area e poi gli dà spazio per l'uno contro uno mentre di un centrocampista che lo raddoppi non c'è nemmeno l'ombra. Poi ovviamente Galano è bravissimo a rientrare sul suo piede forte e centrare l'incrocio, ma quello è l'unico gesto tecnico che all'ex foggiano nessuna difesa vorrebbe mai concedere. Il vantaggio ha il duplice effetto di scacciare la tensione nel Pescara e di sprofondare il Livorno in uno stato confusionale dal quale non si riprenderà più. Il raddoppio arriva dopo una bellissima azione manovrata, nella quale il pallone si muove con precisione e velocità, ma il patatrac lo combina Porcino che perde palla in area e poi stende Busellato. Da quel momento non c'è più partita perché gli amaranto non hanno più capo né coda, sbagliano tutto sul piano tattico e soprattutto tecnico e fa tenerezza vedere Marras sbattersi da solo senza avere mai la possibilità di incidere concretamente. Nella ripresa i padroni di casa ci mettono appena un po' di ritmo in più, ma il Delfino è sempre in controllo e sfiora il tris con un palo di Kastanos e il tap in di Maniero sul quale Plizzari è prodigioso. A dire il vero ci sarebbe stato modo di fare più male in attacco, ma per stavolta i tre punti bastano e avanzano. Non tutti i problemi sono risolti, ma dopo un successo sarà più facile trovare un po' di stabilità. Anche nervosa, vista la reazione stizzita di Memushaj al momento della sostituzione, ripreso seccamente da Zauri. Scorie di qualche settimana difficile ma la vittoria, si sa, è una medicina miracolosa. 

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Ven 27 dicembre 2019 alle 10:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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