A Pescara hanno già capito quanta differenza ci sia tra una formazione con il giovane play napoletano e una senza. Alla prima giornata, contro la Salernitana, l’ex cosentino era assente e la squadra non è mai riuscita ad intavolare un’azione offensiva degna di nota, né ad innescare le punte, rimaste isolate lì davanti senza rifornimenti. E’ bastato inserire il mediano campano, contro il Pordenone, per trasformare ilmodo di stare in campo del Delfino. Il primo segnale è quello che spiega tutto: i compagni gli affidano continuamente il pallone, come se fosse un rassicurante libretto postale. Così accadeva nel super Pescara di Zeman otto anni fa quando la “banca” era Marco Verratti. Pescara probabilmente era nel suo destino, visto che nei due anni di Cosenza il suo migliore amico dentro e fuori lo spogliatoio è stato un certo Angelo Corsi, bandiera calabrese dopo cinque anni in rossoblu, pescarese e prodotto del vivaio biancazzurro. Chissà se proprio lui gli ha dato la dritta giusta sul Pescara al momento della scelta decisiva, due mesi fa.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 10 settembre 2019 alle 13:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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