Resta il groviglio di rimpalli e rinvii sulla zona retrocessione. “Non c’è unanimità, ci sono pareri discordanti e diverse correnti di pensiero. Non siamo riusciti a trovare un’intesa”. Le parole del presidente della Figc Gabriele Gravina racchiudono alla perfezione quello che è accaduto sul vero nodo della questione, i play-out annullati: tra spaccature e divergenze di vedute Gravina ha deciso di non decidere e chiedere un parere al collegio di garanzia del Coni prima di adottare qualsiasi decisione in merito. Una scelta prudente per il numero uno del calcio italiano, che non vuole scavalcare la decisione assunta da un Tribunale federale, evitando nel contempo ricorsi contro la sua possibile decisione d’ufficio, in particolare quello del Foggia, pronto alla guerra giudiziaria per salvare il suo posto agli spareggi salvezza. “La Lega B ritiene che ci siano tre retrocesse: Foggia, Padova e Carpi. A queste si aggiunge il Palermo. Noi pensiamo invece ci debba essere uno scorrimento della classifica, con play-out tra Salernitana e Foggia. Rimettiamo la decisione nelle mani del Coni, successivamente valuteremo la risposta dei giudici e prenderemo atto. C’è un articolo che parla chiaro e ci permette di avvalerci di un terzo grado di giudizio”, ha detto ancora Gravina in conferenza stampa. Ma questa è una storia che fortunatamente non riguarda il Pescara e i suoi tifosi.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Ven 17 maggio 2019 alle 15:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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