Una scelta coraggiosa quella di Zauri: staccarsi dallo staff di Massimo Oddo per ricominciare dalle giovanili. "Il mio percorso è iniziato con Oddo quasi per caso: allenavo la Berretti, lui la Primavera. Eravamo in stretto contatto. Quando fu esonerato Baroni e fu chiamato in prima squadra, mi chiese di entrare nello staff visto che di quel gruppo conoscevo molti ragazzi, avendo giocato fino all'anno prima con loro. Dopo l'esperienza a Udine volevo riavvicinarmi alla famiglia. Dove possono arrivare questi giovani? Non mi piace parlare in termini drastici o enfatici dei ragazzi. Se stanno facendo un campionato del genere, significa che i valori ci sono. Due o tre di loro possono fare delle buone carriere. Dipenderà dalle occasioni che avranno, dalla loro crescita. Io al gruppo tengo tanto: l'ho vissuto da calciatore e so che, a parità di qualità tecnica, il valore morale fa la differenza. Una Primavera dal dna pescarese: la spina dorsale della squadra ha fatto tutta la trafila nel vivaio biancazzurro. Fare la trafila in un club è importante. Io all'Atalanta sono arrivato che avevo 12 anni: lì mi è stata data un'idea di calcio. Per questo, ringrazio tutti i tecnici del settore giovanile del Pescara che hanno formato il blocco di questa Primavera negli anni precedenti. Anni e anni di serie A, tanti maestri lungo il cammino, a cominciare dal primo: Bixio Liberale, il suo scopritore nella Marsica. Scienziati non ce ne sono. Il calcio è una cosa semplice. Un grande come Favini, all'Atalanta, diceva: Il giocatore bravo è quello che sa rendere sempre le cose semplici. Da chi ho appreso il mestiere? Prandelli alla Primavera dell'Atalanta e alla Fiorentina, Vavassori che è stato fondamentale per me, Delio Rossi alla Lazio, grande lavoratore. E poi Marino, qualche anno fa qui a Pescara: mi ha insegnato tanto dal punto di vista tecnico. Su cosa si fonda il calcio di Zauri? Educazione e rispetto. Ci tengo e non transigo. Valori della mia famiglia che voglio rivedere nei miei figli e nei miei giocatori. Il concetto calcistico di base è: provare a giocare. Senza regalare gol e adattandosi alle situazioni."

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 19 marzo 2019 alle 18:00 / Fonte: Il Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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