Il Carpi di oggi, partito male e con una rosa non competitiva come quella del 2014, è solo lontano parente di quello che sbancò il campo pescarese. Ma ora che la difesa balla e l'attacco stenta, farsi infilare da una squadra così arcigna sarebbe pericolosissimo. Sarà il Pescara a dover fare la partita marpiona: sbloccare per primi e poi costringere l'avversario a scoprirsi per puntare sugli spazi e fare male. Inutile girarci intorno: per tornare alla vittoria servirà una serata di grande maturità da parte dei ragazzi di Pillon, il più motivato di tutti dopo aver chiuso il suo rapporto con il Carpi alla fine della stagione 2013/2014. Il tecnico di Preganziol era subentrato per portare in salvo la squadra emiliana, ma per poco non aveva agganciato i play-off a fine stagione. Nonostante l'ottimo lavoro svolto, non arrivò la conferma. Da quel momento, quasi 4 anni fuori dal giro della serie B, prima della chiamata del Delfino qualche mese fa. Ora ritrova l'ennesima sua ex squadra e vuole prendersi una piccola rivincita: finora quando ha ritrovato sulla strada i club in cui ha militato (da giocatore o da allenatore), Pillon ha sempre fatto punti: vittorie contro Livorno e Spezia, pari con Padova e Ascoli. L'obiettivo è dare continuità alla tradizione.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 05 dicembre 2018 alle 11:30 / Fonte: Il Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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