Ha un sapore particolare l’esultanza in mezzo al campo dei giocatori del Pescara, perché all’Adriatico c’è la sensazione che sia successo qualcosa di importante: quella di ieri contro il Carpi potrebbe essere stata la partita della svolta. Più che i tre punti, comunque importantissimi e che permettono agli abruzzesi di agganciare il Palermo in vetta alla classifica (in attesa delle altre partite), è la voglia di reagire e di lottare mostrata dalla squadra di Pillon a far sperare di nuovo i suoi tifosi. Certo, è servita una clamorosa autorete di Mbaye a un quarto d’ora dalla fine e un gol in contropiede nel finale di Mancuso a risolvere la gara, però il Pescara ce l’ha fatta e questo alla fine è quello che conta.

FORTINO ADRIATICO E comunque la squadra di Pillon, vista la scarsa vena, si è messa lì e ha lottato su ogni pallone, con umiltà. Ed è stata premiata. La reazione al periodo buio c’è stata e così all’Adriatico è arrivata la sesta delle sette vittorie ottenute in questa stagione. I biancazzurri sono tornati a fare il pieno di punti dopo un mese (non vincevano dalla gara con il Lecce). E non era scontato, perché il Carpi sulla carta non era l’ideale da affrontare per una formazione come quella di Pillon, che ama poco fare la partita contro avversari chiusi a doppia mandata.

PESCARA BLOCCATO La partita è cominciata dopo il minuto di raccoglimento per la scomparsa di Gigi Radice. Quattro novità per parte rispetto all’ultimo impegno: Balzano, Scognamiglio, Memushaj e Monachello per i padroni di casa, Piscitelli (ingaggiato in settimana e subito tra i pali), Sabbione, Di Noia e Arrighini per gli ospiti. Che per poco non sono rimasti in dieci dopo neanche un minuto: Sabbione ha rischiato il rosso (arriverà solo il giallo) per una gomitata a Del Grosso. La missione di Castori è stata chiara fin dall’inizio: bloccare la fonte di gioco del Pescara, ovvero Gaston Brugman. L’operazione all’inizio è riuscita perché Di Noia e Mbaye si fiondavano sull’uruguaiano, appena prendeva palla. E così la squadra di Pillon ha tentato di sfondare sulle fasce, da dove è arrivata l’occasione più pericolosa per i padroni di casa. Ma Marras, imbeccato da una gran palla di Melegoni dopo 20 minuti, non è riuscito a sorprendere Piscitelli, bravo a chiudergli lo specchio in uscita. Sembrava l’episodio in grado di far uscire dal torpore il Pescara, invece la grande chance l’ha avuta il Carpi con Arrighini che di un soffio non è riuscito ad arrivare sul tiro cross di Sabbione.

DECIDE UN’AUTORETE Anche l’inizio della ripresa ha visto il Pescara un po’ compassato. Brugman, che continua la convivenza con problemi fisici, non era molto ispirato e tutta la squadra ne ha risentito. E così la partita è stata decisa alla mezzora della ripresa dall’autorete di Mbaye su calcio d’angolo, dopo l’uscita a vuoto di Piscitelli, arrivato a Carpi solo in settimana vista l’emerg enza portieri. A quel punto Castori ha cercato di correre ai ripari con gli inserimenti di Piscitella e Machach ma la gara era ormai compromessa. Anzi, nel finale è arrivata anche la rete in contropiede di Leonardo Mancuso che è tornato al gol (sono 8 nel torneo). E così il Pescara ha trovato un motivo in più per sorridere

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 08 dicembre 2018 alle 10:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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