Cominciano i playoff. E senza Palermo. Il club siciliano condannato alla Serie C dal tribunale di primo grado della Federcalcio perde anche il match davanti alla Corte d’Appello, che gli nega la sospensiva. E così, nonostante i pressanti appelli di politici, sindacati e imprenditori, il «dispiacere per la città di Palermo» del presidente federale, che parla però anche di «decisione legittima del Consiglio Direttivo della B», e quell’«io avrei aspettato il secondo grado» firmato dal sottosegretario con la delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, la giornata di ieri finisce senza ribaltoni. In realtà siamo ancora alle prime puntate, la Corte federale d’Appello dovrà decidere nel merito giovedì 23, poi ci potrebbe essere il Collegio di garanzia, quindi il Tar e addirittura il Consiglio di Stato. Ma intanto i playoff partono e tutto questo avrà un inevitabile riflesso ambientale sugli altri passaggi della giustizia sportiva e amministrativa. Nel frattempo oggi il campo centrale cambia: al Collegio di garanzia del Coni si discute il ricorso del Foggia contro la penalizzazione di 6 punti in classifica decisa dalla giustizia della Figc. Vedremo se sfumato — almeno per il momento — un ribaltone, se ne farà un altro.
Opportunità e Diritto Ieri la palla infuocata del caso Palermo è arrivata sul tavolo del Consiglio federale. Gabriele Gravina ha distinto fra Diritto e opportunità. Da una parte la «legittimità» della scelta della Lega B. Sull’altra sponda la «perplessità». Su questo, però, Gravina ha precisato: «Mi potete dire che non era opportuno e posso concordare perché bisognava aspettare il secondo grado. Però parlare di violazione non è corretto».
«C’è sempre tempo» Subito dopo la conferenza stampa del presidente federale arriva il pronunciamento della Corte federale d’Appello: «La disputa dei playoff - scrivono i giudici di secondo grado per motivare la decisione - non impedirebbe alla Lega Serie B, preso atto dell’eventuale decisione di accoglimento dell’appello del Palermo e della conseguente necessità di assicurare effettiva ed efficace esecuzione alla stessa-di valutare l’annullamento delle gare playoff eventualmente disputate e di ridefinire la lista delle aventi diritto a partecipare (nonché il relativo calendario)». Si tratterebbe comunque di una soluzione che farebbe sprofondare tutto nel caos. Ma in ogni caso, scrive la Corte, è «prevalente l’interesse delle altre società all’ordinario svolgimento della fase finale dei playoff». Che partono appunto stasera con Spezia-Cittadella.
Ghirelli-Lotito Ma è sul capitolo Foggia che si è sviluppato lo scontro più duro in sede di Consiglio federale. Le «correnti di pensiero» giuridiche sono due: quella sposata dalla Lega B punta sul rispetto del «merito sportivo» con Foggia, Carpi e Padova retrocessi; l’altra, invece, considerando la retrocessione all’ultimo posto in classifica del Palermo, fa scorrere la classifica e risorgere il playout; a quel punto, infatti, si dovrebbe giocare Foggia-Salernitana. La Salernitana di Lotito. Ecco perché Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, parte lancia in resta all’attacco del presidente della Lazio puntando l’indice sul conflitto d’interesse. «Due Leghe, due club e questo ogni volta pone problemi», dice Ghirelli. Che però dice di «stimare Lotito» e di avergli fatto i complimenti per la Coppa Italia, ma anche di non poter tacere sull’argomento. Che il diretto interessato liquida con una battuta: «Prima delle chiacchiere, c’è il Diritto». Ghirelli, invece, chiede alla Lega B di tornare indietro: «La decisione sul playout doveva essere presa solo dopo che la giustizia endofederale aveva terminato il suo iter».
Mossa Gravina Fatto sta che sulla vicenda anche Gravina vuole vederci chiaro. Di qui la decisione di interessare il Collegio di garanzia, lo stesso che deve pronunciarsi oggi sui punti di penalizzazione, per un «parere». Insomma, la partita su questo fronte, peraltro connesso al caso Palermo, sembra ancora aperta e il playout potrebbe in teoria tornare in vita.
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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