Gioca meglio per larghi tratti e crea le palle gol migliori della partita, la Cremonese, ma non ha il coraggio di affondare il colpo, traumatizzata dal suo ruolino di marcia di basso profilo lontano da casa (4 punti nel girone di andata). Il Pescara non è brillante come nell’ultima versione del 2018, forse anche per via dei pesanti carichi di lavoro svolti durante la pausa, ma nel suo stadio non crolla mai e ha un cuore extralarge. Finisce con un pareggio senza gol che fa bene più a Pillon (23 punti in casa finora), sempre in scia di Palermo e Brescia, in piena zona promozione. Rastelli invece resta inchiodato al dodicesimo posto con 23 punti, a quattro lunghezze dalla zona play­off. A entrambe, probabilmente, serve qualche soluzione in più in attacco: i lombardi aspettano Ceravolo, gli abruzzesi sognano Trotta. «C’è rammarico per le occasioni che non abbiamo sfruttato, ma entrambe le squadre hanno giocato a viso aperto — ha detto Rastelli — E venire a fare una partita del genere sul campo della terza in classifica non è da tutti. Bravo Soddimo, alla prima da titolare in questa stagione, a Frosinone non lo aveva mai fatto finora. Il mercato? La società sa cosa fare, numericamente siamo contati. Ma io penso solo al Palermo».

LE MOSSE Il Pescara, che sperimenta Machin esterno alto nel tridente per sopperire all’assenza in extremis di Antonucci, segue il suo piano:fa giocare gli avversari e concede campo, per cercare di rubare palla e ribaltare il fronte con pochi passaggi. Quando ci riesce, Rastelli se la vede brutta. Come nei minuti che seguono il 20’: Melegoni e Mancuso non chiudono una ripartenza fulminea, poi Machin serve Mancuso sul primo palo, il bomber pescarese non impatta bene con il pallone. Episodi che intimoriscono l’avversario, che decide di cambiare atteggiamento e si abbassa lasciando il possesso ai biancazzurri. La partita perde in spettacolarità e si appiattisce. Ma la più grande emozione arriva proprio in questo finale, al 41’: punizione di Piccolo che pesca a centro area Mogos, stacco e incornata potente e precisa, ma la mano di Fiorillo arriva con il tempo giusto e strozza l’urlo di gioia del corazziere romeno della Cremonese.

LA CHANCE Dopo dieci minuti interlocutori nel secondo tempo, Del Grosso regala una clamorosa palla gol a Piccolo, che arriva al limite dell’area e spara alto un pallone golosissimo. Come già accaduto nella prima parte, l’avvio è marcato di grigiorosso con il Pescara che fatica a riproporsi. Pillon capisce che serve nuovo carburante: fuori Melegoni, Machin torna mezzala e si rivede nel tridente Capone, dopo tre mesi e mezzo di assenza. Continua a soffrire la squadra di casa. Ma si salva sulla punizione pazzesca di Piccolo al 18’: palla che impatta con la parte bassa della traversa, rimbalza sulla linea e torna in campo, tra le proteste dei giocatori di Rastelli. Più brillante e spigliata la Cremonese con il passare dei minuti, il Pescara contiene non senza fatica e si perde in un reticolo di passaggi quando si affaccia sull’area avversaria. Reclamano un rigore i padroni di casa prima del 90’: Mogos è goffo nel controllo di palla in piena area e allarga un braccio galeotto, ma Guccini non fischia.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 21 gennaio 2019 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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