Non sarà un’altra estate calda. Il tempismo con cui la nuova Figc ha preso di petto la questione «iscrizioni» – regole certe, comunicate già alla fine del 2018 – comincia a dare i suoi frutti. I problemi restano, ma si sa come e quando affrontarli. A debita distanza dalla partenza della nuova stagione. Lo ha ricordato il presidente federale Gabriele Gravina, ieri a margine del Consiglio federale che ha comunicato gli organici dei prossimi campionati di A, B e C. «Averli definiti già oggi, il 12 luglio, per la prima volta nella storia così in anticipo, è un evidente vantaggio – ha sottolineato non senza soddisfazione Gravina –. Ci dà la forza di poter aspirare a un’estate abbastanza tranquilla».

In Serie B È probabile, restano giusto un paio di nodi ancora irrisolti. Il Palermo è ufficialmente fuori dalla B, da ieri è pubblico il bando per l’acquisizione del club in Serie D. Non è una gran notizia per lo stato di salute del calcio italiano – un’altra nobile decaduta, appena un anno dopo Bari, Avellino e Cesena –, ma tant’è. Al suo posto, risale il Venezia, che da giorni attendeva solo l’ufficialità e ieri ha potuto liberare la sua gioia (e tirare fuori qualche sassolino dopo la storia dei playout prima cancellati poi ripristinati...). «Il Venezia è ritornato nella categoria in cui meritava di essere fin dall’inizio di questa vicenda – ha dichiarato il presidente Joe Tacopina –. La Figc ha premiato l’onestà e la correttezza. Da oggi iniziamo a scrivere una nuova pagina della nostra storia». Invece il Padova, la cui domanda di riammissione è stata accettata ma non ha al momento caselle da riempire, aspetta di conoscere l’esito delle indagini sul Chievo (di cui parliamo dettagliatamente in altra parte del giornale). Ieri il problema è stato sollevato in Consiglio federale, ma al momento il club di Campedelli rispetta tutti i requisiti previsti per il rilascio della licenza. Nei prossimi giorni, si conosceranno gli sviluppi dell’indagine di Forlì.

Riammissione Eccoci ai due nodi. Uno sul punto di sciogliersi, l’altro molto più complicato. Il Bisceglie non è stato riammesso, il Cerignola non è stato ripescato. Sessanta chilometri tra l’una e l’altra, ma orizzonti diversi. Il Bisceglie aveva chiesto di essere riammesso, al pari di Virtus Verona e Fano, per rimpiazzare Albissola, Lucchese e Siracusa, che non avevano nemmeno provato a iscriversi. È rimasta fuori, lasciando il posto alla Paganese, per una criticità infrastrutturale in via di risoluzione: fari del campo troppo abbaglianti, per cui è stato necessario alzare i pali della luce. Un’operazione che non era stata completata nei termini previsti per la presentazione della domanda di riammissione, ma che ora consente al club pugliese, che ieri ha chiesto alla Figc di accedere agli atti, di rivolgersi con moderata fiducia alla sezione del Collegio di garanzia del Coni che da quest’anno dirime le controversie relative alle iscrizioni. Lunedì l’avvocato Chiacchio depositerà il ricorso, in una settimana verrà discusso. Se verrà accolto, il Bisceglie completerà l’organico a 60 squadre della Serie C 2019-20.

Ripescaggio Più complicata la situazione del Cerignola, che sperava nel ripescaggio, al pari di Modena e Reggio Audace che ce l’hanno fatta. In questo caso, le lacune infrastrutturali sono più gravi. Ieri, erano ancora alle prese con la rizollatura del manto erboso, vero tallone d’Achille. Il Cerignola ha chiesto ugualmente l’accesso agli atti, per verificare il motivo preciso della sua esclusione, e nelle prossime ore, al pari del Bisceglie, si rivolgerà alla sezione del Collegio del Coni presieduta dall’ex presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri. In caso di responso negativo, potrà affidarsi al Tar del Lazio. Con tempi, stavolta, più stringenti.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 13 luglio 2019 alle 09:29
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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