Ormai, è una «Tarentella». Ridere per non piangere, al punto in cui siamo, è l’unico antidoto. Rinviata a fine mese (il 25?), neppure il Tar del Lazio ieri ha voluto e/o potuto stabilire in quale campionato debba giocare l’Entella. Rinviata, perché Figc e Lega di B hanno rinunciato a chiedere la sospensione cautelare del provvedimento del Collegio di garanzia del Coni, non lasciando altra strada ai giudici che rinviare la questione alla discussione nel merito. Fino ad allora, di conseguenza, l’Entella non scenderà in campo.

BEFFA Sul perché Federazione e Lega abbiano deciso in ultimo diritirare l’istanza di sospensione, le spiegazioni sono contrastanti. Per il club, assistito dagli avvocati Ettore e Matilde Chiti, è «solo una tattica dilatoria: vogliono che trascorra altro tempo, per complicare ulteriormente una nostra eventuale riammissione in B». Per Figc e Serie B, invece, erano cessati i «caratteri dell’urgenza», dato che «l’Entella non ha impugnato i provvedimenti con i quali non avevamo accolto l’istanza di riammissione in Serie B dopo la decisione del Collegio di garanzia». Proviamo a spiegare: dopo la sentenza del Coni, federazione e Lega hanno inviato all’Entella due lettere in cui le comunicavano di non poter accogliere la sua richiesta di riammissione «perché le squadre partecipanti al campionato di B sono 19». Poiché Figc e Lega si erano già rivolte al Tar per impugnare la sentenza del Coni, il club ha ritenuto di non dover rispondere alle due missive, e ha aspettato la discussione del ricorso. Discussione che ieri non è avvenuta perché le ricorrenti si sono di fatto ritirate. Una beffa, no?

DANNI Comunque la si pensi, la situazione dell’Entella ormai è kafkiana. Un calvario che avrebbe sfiancato chiunque. Non il presidente Antonio Gozzi, che a fare la fine del signor K., il disgraziato protagonista de Il Processo, non ci sta. Ventiquattrore prima, per spiegare la situazione in cui si trova, si era calato nei panni del replicante di Blade Runner: «Io ne ho viste cose che voi umani...». «Ma ora siamo andati oltre e io mi sento preso in giro, soprattutto dalla Figc — ci racconta — Siamo al paradosso del paradosso: prima ricorre contro il Coni, poi ritira la richiesta, ma non ottempera a una decisione esecutiva ormai da venti giorni. È un atto gravissimo, di cui qualcuno dovrà rispondere, anche in sede penale. I tempi si allungano, non sappiamo quando giocheremo. Ci sono danni incredibili per noi: le partite da recuperare aumentano e quando qualcuno deciderà difarci giocare saremo in grande difficoltà tecnica».

CORTOCIRCUITO Non è mettere le mani avanti, ma certificare una realtà che col passare dei giorni si complica, anziché avvicinare una soluzione. Il combinato Entella/format/ripescaggi ha prodotto un cortocircuito che nemmeno il decreto varato dal Consiglio dei ministri ha risolto. Anzi, c’è il rischio concreto che il testo governativo finisca per sovrapporre il piano sportivo a quello amministrativo. Le cinque società in ballo potrebbero prendere direzioni diverse. Ternana e Novara hanno già scelto di abbandonare il filone sportivo e rivolgersi al Tar, dove dovrebbero comparire il 23 ottobre. Catania, Pro Vercelli e Siena scioglieranno le riserve entro questa settimana, ma non è escluso che alla fine optino per un ricorso alla Corte d’appello federale, fissato per il 25. Con il rischio di trovarsi di fronte a un dilemma atroce: se dovessero arrivare pronunciamenti di segno opposto, quale prevarrebbe, lo sportivo o l’amministrativo? Senza contare che la Pro Vercelli domani potrebbe avere un responso dal Consiglio di Stato anche sulla questione di quali società eventualmente ripescare, che il Collegio ha dichiarato «improcedibile». Se dovesse rispedire la materia al Coni, chiedendogli di pronunciarsi nel merito, arriveremmo al paradosso di avere una sentenza sulle squadre da ripescare, senza sapere se si possono ripescare. Gabriele Gravina, oggi in qualità di presidente della Lega Pro, dal 22 come numero uno federale, ha perso la pazienza.Ieri la Lega Pro si è costituita nei giudizi al Tar, «per giungere a una decisione nel minor tempo possibile così da limitare i danni per le nostre associate».

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 10 ottobre 2018 alle 09:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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