Il pasticciaccio del Palermo diventa un caso politico. Il blitz del Consiglio Direttivo della Lega di B non poteva passare inosservato, né nella forma, né per la sostanza. La decisione di procedere con i playoff senza attendere l’esito del processo d’appello e la scelta di cancellare con un tratto di penna i playout, confermando le retrocessioni maturate sul campo, hanno provocato un mezzo terremoto, che ora potrebbe rimettere parte delle decisioni in discussione. Si torni indietro Il presidente federale Gabriele Gravina è stato preso in contropiede. Alla vigilia della sentenza del Tribunale federale che ha condannato il Palermo alla retrocessione in C, aveva concordato con il numero uno della Lega B Mauro Balata di rinviare di un paio di settimane playoff e playout, in modo da disputarli con almeno i due gradi della giustizia federale completati. Riteneva, e ritiene ancora, fosse la scelta più saggia,pur consapevole del rischio di accavallarsi con i raduni delle nazionali impegnate all’Europeo Under 21. Poi, si è ritrovato sul tavolo la decisione del Consiglio Direttivo della B, ed è rimasto molto perplesso, innanzitutto per le modalità. «È nelle prerogative della Lega B dare seguito alla sentenza che è esecutiva, e proseguire con i playoff, anche se io avrei aspettato la sentenza d’appello – ha sottolineato ieri – Ma una riflessione più approfondita dobbiamo farla sui playout, perché mi sembra che il Consiglio direttivo della Serie B non abbia competenza in materia». Già, alla Figc risulta che Balata avrebbe dovuto convocare l’assemblea,l‘unico organo deputato a cambiare il regolamento del campionato, che, oltretutto, è stato ratificato dalla Federazione, con dentro i playout. «Questo aspetto–ha specificato Gravina–sarà motivo di approfondimento al prossimo Consiglio federale», che è in programma domani mattina. Il presidente ha messo al lavoro gli avvocati della Federazione, non è escluso che forte del parere dei legali trovi il modo di ripristinare i playout, senza sottoporre il caso alla votazione del Consiglio, ma con una determinazione propria. Del resto, per Gravina questa vicenda contiene anche un profilo di opportunità politica. La decisione del Direttivo è un blitz firmato di fatto da otto società, quattro delle quali coinvolte in questa storia: Salernitana, ovviamente; poi Perugia, Benevento, Pescara, che entrano o migliorano la propria posizione in griglia playoff. Possibile – si chiedono in Figc – che nessuno abbia ravvisato un potenziale conflitto di interessi in questa faccenda?

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 15 maggio 2019 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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