Zeman continua ad essere l’incubo del Foggia. Torna da nemico dopo ventitré anni e lascia il segno con lo stesso risultato. Allora fece il colpaccio con la Lazio, stavolta si è ripetuto col Pescara. Strana partita, a tratti indecifrabile, senza un canovaccio preciso. Ma con improvvise accelerazioni e poi lunghi torpori. L’ha decisa, poco prima dell’intervallo, Mancuso con un tocco maligno sotto porta che ha beffato Guarna.

PALO E TRAVERSA. Su il sipario, ecco l’uomo di Zemlandia. Il ritorno di Zednek Zeman da nemico ha eccitato la città. Lo aspettavano da quasi un quarto di secolo. Il maestro (Zeman) contro l’allievo (Stroppa), una sfida nella sfida. La partita s’infiamma subito. Nicastro colpisce una traversa (9’) e un palo (10’) in rapida successione. E si dispera per le due occasionissime fallite. Il Pescara sembra colto di sorpresa ma Proietti prende per mano la squadra e Brugman (18) impegna severamente Guarna bravo a salvarsi in angolo.

MAZZEO FA IL BIS. Si fa vivo Mazzeo intorno alla mezz’ora ma Fiorillo se la cava con una respinta a pugni uniti. Match vivace ben combattuto da ambo le parti. Il Foggia continua a sprecare con Mazzeo e anche con Agazzi e il Pescara lo castiga con un’irresistibile ripartenza. Palla che viaggia da Brugman a Capone poi la micidiale triangolazione imbastita da Pettinari proseguita da Mazzotta e conclusa da Mancuso che infilza Guarna già a terra. Quasi per fatto personale avendolo già castigato all’andata. E il Foggia mastica amaro. Gli uomini di Stroppa attaccano a tutto spiano nella ripresa ma è un altro Pescara che, contrariamente alle abitudini di Zeman, pensa soprattutto a coprirsi le spalle.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 21 gennaio 2018 alle 14:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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