La tempesta perfetta al momento sbagliato. Il campionato di Serie B rischia di andare in frantumi complice l’esplosione del “caso” Palermo, che non poteva essere più inopportuna e devastante nonostante gli sforzi del presidente Balata di sottrarre la Lega a nuove controversie e a pericolose derive giudiziarie, tuttavia sempre più inevitabili. Retrocesso all’ultimo posto in classifica dal Tribunale Federale Nazionale in seguito a gravi inadempienze, il rebus del club siciliano ha aperto una voragine in cui potrebbe sprofondare l’intera stagione, mai così bella e meritevole di un altro epilogo. Anche perché la decisione del Consiglio direttivo di B, convocato a Roma lunedì in concomitanza della pubblicazione della sentenza del presidente Cesare Mastrocola, di interpretare (legittimamente) subito esecutiva e di non aspettare, pertanto, i ricorsi alla Corte Federale d’Appello - come pure era filtrato in un primo momento - per tutelare gli interessi dei club attraverso il rispetto dei contratti sottoscritti con sponsor e tv, ha già aperto una discussione non solo formale, ma di merito. Ad accrescere le tensioni ha contribuito, poi, la decisione, controversa e dibattuta, di non far disputare i playout, interpretando la decisione di mandare all’ultimo posto i siciliani non come uno «slittamento della classifica» ma come una retrocessione diretta «inappellabile» che di fatto determina le quattro retrocesse senza la necessità di ulteriori spareggi. Ma come si spiega il Perugia qualificato ai playoff? Entrambi i provvedimenti, tuttavia, saranno oggetto di richieste di sospensiva presso la Corte Federale da parte del Palermo, mentre non è possibile adire al TAR Lazio attraverso la Legge Giorgetti che, in realtà, prevede ricorsi solo in materia di ammissione ai campionati ma non per illeciti.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 15 maggio 2019 alle 12:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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